La morte di Giulia Cecchettin, 83esimo caso di femminicidio registrato in Italia dall’inizio dell’anno, ha lasciato sgomento il Paese. Anche il mondo della scuola è chiamato a fare la propria parte. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato per martedì 21 novembre un minuto di silenzio in tutte le scuole italiane.
Mercoledì 22 novembre verrà invece presentato, in una conferenza, il piano “Educare alle relazioni”, un progetto nella lotta contro la violenza di genere, che sottolinea l’importanza dell’educazione nelle scuole come strumento fondamentale nella prevenzione di tali fenomeni.
Con questo piano il Ministero si impegna a costruire una cultura di non violenza e di rispetto reciproco, attraverso il confronto e la collaborazione di diverse voci e di esperti. Obiettivo sensibilizzare gli studenti e il personale scolastico sulla gravità della violenza di genere.
Schlein a Meloni: “Approviamo legge che introduca educazione al rispetto e all’affettività nelle scuole”
“Nei mesi scorsi e anche negli ultimi giorni, dopo le parole di Paola Cortellesi, mi sono rivolta alla Presidente del Consiglio Meloni, e pure oggi dico: almeno sul contrasto a questa mattanza di donne e di ragazze, lasciamo da parte lo scontro politico e proviamo a far fare un passo avanti al Paese. Non basta la repressione se non si fa prevenzione. Approviamo subito in Parlamento una legge che introduca l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole d’Italia”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein.
Dirigentiscuola a Valditara: noi ci siamo per educare alla relazione
“Esprimiamo vicinanza alla famiglia e un grande dolore per Giulia. Il ministro Valditara invita martedì al minuto di silenzio: sarà il silenzio più rumoroso e pieno di dolore che le scuole rispetteranno. I presidi italiani sono sempre pronti a dare il loro contributo. Governo e Parlamento prendano iniziativa, si promuovano tavoli tra mondo della scuola, le forze ordine, le pari opportunità, il mondo del lavoro e delle associazioni femminili dove sia fondato un nuovo senso di ‘comunità etica’ sottratta alle ideologie del momento che hanno rivelato, da sempre, il loro strutturale fiato corto”. Così in una nota il sindacato DirigentiScuola sulla tragica morte della studentessa padovana.
“I dirigenti – continuano – sono pronti a presidiare i processi formativi ponendo al centro del percorso i grandi temi dell’esistenza”. E sulla proposta del ministro dell’Istruzione e del Merito che ha annunciato il piano ‘Educare alla relazione’, i dirigenti si sono detti pronti a dare il loro contributo.
“Apprezziamo inoltre le proposte che prevedono la presenza di uno psicologo, o di uno psicopedagogista, che sarebbe la figura migliore per operare all’interno delle scuole e prendere in carico gli stati emotivi di allievi e insegnanti. La figura dell’esperto andrebbe ad aggiungersi e a collocarsi, in un’ottica strutturale e sistemica, all’interno di tanti altri interventi educativi che le scuole italiane promuovono da tempo come l’introduzione del curricolo verticale sulle competenze socio–emotive, già obbligatorio in molti contesti europei”.
“L’educazione all’alterità – conclude la nota- è sicuramente la nuova sfida sociale che la scuola deve abbracciare e portare a compimento con interventi mirati, incisivi, permanenti nella prospettiva di uno Stato democratico dove sia rispettata la libertà di ciascuno e la giustizia di tutti”.