Mai come quest’ anno in Italia da nord a sud sta aumentando il numero di femminicidi e ci si chiede come mai avvengano e quali possano essere le cause scatenanti. La risposta a mio avviso va cercata principalmente nei modelli distorti di donna che vengono proposti continuamente dai max media e in particolare dalla televisione. In uno di quei programmi camuffato da quiz, che va in onda in questo periodo, fa da sfondo la figura della donna bella e procace vista come una preda da catturare e da possedere.
L’atteggiamento degli uomini presenti in sala che guardano e sbavano è di una volgarità infinita al punto che mi chiedo come mai il programma ogni anno venga riproposto.
È vero, si sa che da sempre l’ approccio di una coppia che sta per conoscersi prevede delle tattiche amorose che entrambi mettono in atto quando si piacciono. Ed è la donna più dell’ uomo che a volte usa il suo corpo per attirare a sé il partner.
Ma una volta che la coppia si è formata, l’uomo non può pensare alla sua donna come a un’ entità da possedere, da manipolare, un’ entità che non deve esprimersi né agire e tantomeno pensare.
Per questo mi chiedo “Come hanno potuto alcuni di questi uomini assassini continuare per anni a fare l’ uomo padrone e come hanno potuto queste donne diventare succubi per anni di questi compagni gelosi e violenti? Forse hanno scambiato per amore la gelosia, le imposizioni e i divieti di colui che avevano vicino.
A tale proposito sono rimasta esterrefatta per un’ intervista fatta in un programma a un gruppo di adolescenti sul rapporto uomo – donna.
Uno di questi, ancora minorenne, ha dichiarato chiaramente che la sua donna, lì presente, “poteva” portare i leggins attillati che indossava in quel momento solo quando usciva con lui, non quando era sola, facendo intendere che la ragazzina fosse di sua proprietà. Ciò che mi ha scioccato è stata la ragazzina la quale ha dichiarato di essere d’ accordo con lui accettando le sue parole come una testimonianza d’ amore.
Ecco, forse costei è una di quelle donne che confonde la gelosia con l’ amore e sapere che questa visione distorta sia presente in una coppia giovane è veramente sconvolgente.
Serve un’ educazione all’amore, ai sentimenti, un confronto serio tra i ragazzi di oggi che porti chiarezza, pertanto io mi schiero con coloro che affermano che la scuola sia il luogo ideale, il campo neutro in cui parlare delle problematiche legate ai rapporti maschio e femmina, agli atteggiamenti errati da evitare da entrambe le parti.
Io chiederei alla scuola momenti di confronto liberi, portati avanti da qualsiasi professore, non inseriti come materia scolastica e senza definirli “ora di educazione sessuale.”
Nel frattempo la famiglia deve fare molta più attenzione ai propri figli, studiarli, cercando di coglierne cambiamenti e atteggiamenti sbagliati.
Mirella Rigamonti