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Educare è difficile

Il convegno, propone uno sguardo educativo sul mondo della globalizzazione: un mondo nel quale diminuiscono le distanze fisiche e virtuali ma aumentano quelle dell’ingiustizia e dell’esclusione.
Un mondo che dischiude possibilità di scambio e di interazione, e al tempo stesso può causare nuove forme di marginalizzazione, cui corrispondono chiusure localistiche e xenofobe.
I processi di globalizzazione si riverberano sulle dinamiche culturali, sulla costruzione dell’identità personale e sociale, nei processi di apprendimento.
I sistemi dell’istruzione reagiscono a questi fenomeni. La stessa autonomia degli istituti può aggregare interessi particolari, localistici, elemento di accentuazione delle differenze sociali e territoriali.
A quali condizioni la scuola può essere luogo privilegiato di esercizio e formazione alla cittadinanza attiva, accesso alla conoscenza per tutti e tutte, risorsa per uno sviluppo equo, solidale e sostenibile, laboratorio di educazione alla pace?
Di fronte alle tentazioni mercantilistiche e alle soluzioni violente dei conflitti in atto appare oggi di straordinaria attualità un’idea di scuola capace di futuro fondata sul riconoscimento dei soggetti, sulla valorizzazione delle diverse culture. Una scuola capace di promuovere cooperazione tra individui e gruppi, di stimolare la formazione di identità dinamiche e aperte al confronto, di proporsi come struttura che favorisce la costruzione del sapere e la produzione di significati condivisi.

Il convegno è autorizzato come attività di aggiornamento, ai sensi del D.M. n. 177/2000 ( decreto del 23/05/2002).
Ai partecipanti sarà rilasciato regolare attestato di frequenza.


Per iscrizioni e approfondimenti:

MCE
Sede nazionale
tel. 064457228;
fax 064460386;

Giorgio Veneziani

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