I lettori ci scrivono

Educare fin dall’infanzia alle Life Skills si può?

Partiamo parlando di cosa sono le Life Skills, esse sono le capacità che ci permettono di acquisire un comportamento versatile e positivo, grazie al quale possiamo affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana. Le Life Skills, infatti, vengono descritte come componenti elementari fondamentali per lo sviluppo delle abilità personali funzionali alla promozione della salute che nella Carta di Ottawa sono descritte come una delle aree chiave di azione (WHO 1986). La Pan American Health Organization (2001) e l’organizzazione Mondiale della Sanità (2003) le suddividono in tre categorie: Emotiva, Relazionale (sociali e interpersonali) e cognitiva.

L’ambiente scolastico costituisce un luogo ottimale per integrare conoscenze e capacità attraverso l’inserimento di modelli formativi, in grado di trasformare in modo significativo gli atteggiamenti e i comportamenti degli studenti e favorire il raggiungimento di uno stato di benessere bio-psico-sociale.

Le Life Skills hanno come modello teorico di riferimento la Teoria dell’Apprendimento sociale di Bandura (1977) che intende l’apprendimento un processo attivo, che permette l’elaborazione e la strutturazione dell’esperienza e non un processo passivo di passaggio di informazione.

L’acquisizione delle di queste Skills è fondata su un tipo di apprendimento centrato sulla partecipazione attiva, principio basilare grazie al quale nella scuola i bambini e i ragazzi vengono coinvolti in un processo dinamico di insegnamento e apprendimento.

In questo momento ci possiamo focalizzare ad esempio sul ruolo fondamentale dell’attività motoria per lo sviluppo di tutte le aree della persona: motoria, affettiva, sociale, cognitiva e delle relazione reciproche; attraverso il corpo e il movimento.

Di seguito verranno elencati alcune attività che possono essere utili per l’apprendimento delle Life Skills, partendo dalla premessa fondamentale che non esistono metodologie universalmente valide, poiché ogni situazione formativa è diversa dalle altre, ogni gruppo/ogni singolo ha i suoi bisogni, ogni insegnante il suo stile di insegnamento e di comunicazione.

Le seguenti attività le divideremo per aree e saranno esclusivamente degli esempi di attività (che potrete trovare tranquillamente su vari libri o semplicemente svolgendo un’accurata ricerca sul web) da poter fare collegandole alle scienze motorie.

Area relazionale:

  • La competenza che riguarda le relazioni di potrebbe collegare al calcio-tennis.
  • L’empatia si potrebbe collegare all’attività le maschere emozionate.
  • La comunicazione efficace si potrebbe collegare all’attività farsi degli amici.

Area emotiva:

  • La gestione delle emozioni potrebbe essere collegata all’attività sull’imitare le emozioni di base.
  • La gestione dello stress la potremmo collegare ai percorsi a ostacoli di base.
  • La comunicazione efficace alla danza.

Area cognitiva:

  • Decision Making potrebbe essere collegato al percorso staffetta.
  • Il problem solving ad un’attività come pallone seduto.
  • Il pensiero creativo alla palla prigioniera.
  • Il pensiero critico all’attività strappa fettuccine.

Quello di cui abbiamo parlato fin qui è solo un piccolo esempio di come poter sviluppare queste skills, fin dall’infanzia, partendo da delle attività molto semplici. Sicuramente questo articolo non è sufficiente, è un input iniziale, perché stiamo parlando di un argomento molto delicato e vasto, infatti, è opportuno condurre un’analisi più approfondita al fine di acquisire una comprensione più completa e dettagliata.

Maria Luisa Sterponi

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