L’appello, lanciato dal Papa, è stato prontamente raccolto da Flavio Lotti, coordinatore nazionale della “Tavola della pace” eAluisi Tosolini del Programma Nazionale “La mia scuola per la pace” che così scrivono:
“Raccogliamo con entusiasmo e convinzione l’appello lanciato dal Papa in vista della prossima Giornata Mondiale della Pace: “Uniamo le nostre forze spirituali, morali e materiali, per educare i giovani alla giustizia e alla pace”. E avanziamo immediatamente una proposta: facciamo in modo che questo obiettivo diventi il filo conduttore del nostro impegno durante tutto il prossimo anno. Ciascuno di noi, a partire dal proprio territorio, definisca un piano concreto di attività e tutti insieme lavoriamo per trasformare gli sforzi di un anno in un impegno permanente”.
“Educare alla giustizia e alla pace – continuano nella missiva – è una responsabilità di tutti. E tutti, famiglie, scuole, università, gruppi, associazioni, istituzioni, mezzi di comunicazione e informazione hanno la responsabilità di fare in modo che i giovani possano diventare operatori di giustizia e di pace”.
“Il Papa ci invita a riflettere e ad agire insieme. Il suo è un vero e proprio appello ad “unire le forze” per far fronte ad un tempo particolarmente difficile e pericoloso, per vincere la “coltre di oscurità scesa sul nostro tempo”.
“Dobbiamo dunque – concludono i due rappresentanti delle due associazioni per la pace – fare tesoro delle tante belle esperienze che già esistono nel nostro paese e in particolare nelle nostre scuole grazie allo sforzo generoso di tanti insegnanti, docenti e operatori sociali. Dobbiamo metterle in rete e diventare il motore di un impegno sempre più concreto ed esteso”.
Insomma, per uscire dalla crisi – che è in primo luogo crisi antropologica e culturale – bisogna investire sull’educazione alla giustizia e alla pace.