Dopo Ferragosto inizia il vero caldo per il personale educativo precario…
Siamo sempre noi, quelli della categoria PPPP, appartenenti alla classe di concorso L030, insomma gli ibridi, equiparati agli insegnanti della primaria ma tagliati fuori dalla Buona Scuola. Esclusi dalla fase B e C del piano straordinario delle assunzioni. Quei disperati in attesa che vengano conferite prima le nomine a tutte le altre classi di concorso e infine ai servi della gleba.
Siamo al 2 di settembre, e ancora non si sanno notizie riguardo ai posti che verranno assegnati a tempo determinato per le Gae del personale educativo ( si, anche noi abbiamo superato un concorso e almeno in Gae ci siamo ), cosi’ come mancano le pubblicazioni dei dati online e non si riesce ad entrare nei siti di vari USR.
Il sito della Lombardia, in particolare, sembra avere un problema con i server, e con le comunicazioni da destinare a chi aldilà di un computer sta aspettando le sorti di un intero anno scolastico: non si trovano più i file riguardanti l’organico di diritto pubblicato nel maggio 2015, e non si aprono i file che quotidianamente pubblicano. Una vera angoscia!
Anni fa, precisamente nel 2010 capitò di vedere pubblicata la convocazione del personale educativo soltanto alle 23.30 circa, per poi recarsi negli uffici del provveditorato il giorno dopo verso le ore 15.00. Neppure 24 ore di preavviso. Immaginate chi ha dovuto, in fretta e furia, acquistare un biglietto di sola andata on line a prezzi che fanno paura perché generalmente corrispondono a metà dello stipendio ( occorre avere SEMPRE a disposizione: un computer, un collegamento ad internet funzionante e una carta di credito attiva e carica… senza dimenticare un angelo custode). Povera scuola italiana, poveri alunni che sempre più nel corso dei loro anni scolastici sentiranno parlare in modo indegno del trattamento rivolto a insegnanti ed educatori.
Educatori che fanno il giro dell’Italia in meno di 24 ore, per approdare in una classe e iniziare con Amore il loro lavoro. Sì, perche’ possiamo urlare a squarciagola che gli educatori, screditati ed incompresi da chi non li conosce, sono quelli che conoscono il significato del termine Lavoro perché ad esso conferiscono valore giorno dopo giorno con il proprio Sacrificio. E chi meglio di un educatore conosce il Sacrificio? Basti pensare che l’insegnante può leggere dei testi per espletare almeno in parte il suo lavoro, mentre l’educatore per essere tale, non trova nessun manuale, deve semplicemente ESSERE un uomo che conosce i valori e che crede in quello che fa, ma che soprattutto deve essere in grado di esprimerlo con le sue azioni, prima ancora che con le parole.
In Andeisp con molti colleghi ci chiediamo quanto possa essere corretto agire in questo modo da parte di chi non riconosce ancora la figura del personale educativo. Ancora una volta non si riesce a capire che poche ore di tempo non bastano per chi deve attraversare lo stivale e finalmente poter dire: quest’anno potrò lavorare. Un lungo sgomento, per chi sta attaccato ad un tablet, a uno smartphone o anche, solo a un amico che telefona e comunica.
E prima degli incarichi, si faccian bene i conti per le assegnazioni, e che sia l’ultimo anno che si usa il cartaceo… Solo errori, e disservizi senza fine.
È appena il caso infatti di segnalare che quasi tutte le procedure per il Personale Educativo si operano ancora su cartaceo, ma Uffici che “non si muovono se non hanno indicazioni ufficiali” pur in presenza di note ministeriali, cronici ritardi e scarsa trasparenza ne rendono urgentissima ormai la totale digitalizzazione su Polis IstanzeOnLine, e questo ovviamente vale soprattutto per la mobilità.
Cogliamo insomma l’occasione per segnalare che secondo noi non è normale che i siti di vari USR, e quello della Lombardia in particolare, non consentano di entrare o di aprir alcuni file, considerato che pure di notte gli USR pubblicano le convocazioni per il giorno seguente. Che fare? Semplice, questo sollecito è rivolto a tutti gli USR affinché i siti loro e dei vari AT consentano sempre di entrare o di aprir e leggere tutti i file, per una maggiore trasparenza, correttezza e comprensione, concetti per altro richiesti e ribaditi dalla normativa. Non lasciamo quindi che cada nell’indifferenza un comportamento che sa di “fregatura” e rischia di trasformarsi in beffa, a danno di un povero precario che rischia di perdere l’agognata nomina perché… non si apre il sito, e non si hanno le dovute comunicazioni in tempo utile.
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