Saranno proprio gli studenti a prendere la parola, in gruppo, per affrontare tematiche delicate e argomenti legati alle relazioni affettive e al rispetto dell’altro.
È questo l’intento del governo, come spiega ‘Il Messaggero’ che lancerà una campagna di sensibilizzazione e di educazione affettiva per gli adolescenti.
Prevista anche una formazione specifica per i docenti che dovranno affrontare il tema nelle 33 ore di educazione civica previste nell’anno scolastico.
Come sottolinea il quotidiano, sarà possibile ricorrere al supporto di esperti esterni ma in prima linea ci saranno soprattutto i ragazzi. Un team di circa dodici di loro riceveranno una formazione sui temi più delicati che trasferiranno ai loro compagni di scuola secondo il modello della “peer-education”.
Si partirà dalle scuole superiori ma non è escluso si possa estendere anche a quelle inferiori.
Educare alle relazioni: in arrivo nelle scuole un esercito di psicologi, avvocati, cantanti e attori?
Mercoledì 22 novembre, il ministro Valditara, insieme con i ministri Sangiuliano (Cultura) e Roccella (Gioventù e Famiglia) presenteranno il progetto di “educazione alle relazioni” che dovrebbe essere attivato nelle scuole secondarie di secondo grado, anche a sostegno delle iniziative per contrastare gli episodi di violenza.
Il quotidiano Repubblica ne anticipa le linee generali spiegando che si tratterà di un progetto di un’ora in più in classe, ma in orario extracurricolare e per tre mesi l’anno.
Scrive il quotidiano: “Dodici incontri in tutto, con gli studenti seduti in circolo, divisi in gruppi di ‘discussione e autoconsapevolezza’, un docente al centro a fare da moderatore”.
Ma ci sarà anche “il supporto occasionale di psicologi, avvocati, assistenti sociali, organizzazioni attive nel contrasto alla violenza di genere e il coinvolgimento di testimonial vicini ai giovani: influencer, cantanti, attori”. Ovviamente dirigenti scolastici e docenti si aspettano che mercoledì 22 vengano forniti maggiori particolari perché i numeri in campo sono alti e non è affatto chiaro come sarà possibile implementare un piano di questo genere su tutto il territorio nazionale.
Le scuole secondarie di secondo grado, infatti, sono più di 5mila, le classi 120mila e gli studenti 2 milioni e mezzo.