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Educazione alimentare

Secondo i Center for disease control di Atlanta i quali verificano la salute dei cittadini americani, tra i due e i sei anni si dovrebbero valorizzare i princìpi contenuti nella Food guide pyramid che suggerisce una dieta talmente varia da evitare ai bambini che la seguono l’uso di integratori vitaminici. Alla base della piramide stanno il pane, i cereali, il riso e la pasta seguiti in primo luogo dalle verdure e dalla frutta e, secondariamente e in pari quantità, da carne, pesce, fagioli secchi, uova, frutta secca, latte, yogurt e formaggio. Al vertice della piramide sta ciò che più piace ai bimbi, ma che bisogna invece educare a mangiare con parsimonia e cioè pizze, gelati, patatine, torte, croissant, salsicce, ecc. Il pasto ideale per un bambino del quale viene preso in considerazione un fabbisogno energetico che va dalle mille alle duemila calorie deve quindi comprendere tutti gli alimenti suggeriti consumati in giuste proporzioni.
Una buona giornata inizia naturalmente da una buona colazione. La notizia è risaputa e riguarda anche chi i sei anni li ha già superati. C’è però una novità. Secondo un’altra ricerca americana pubblicata sugli “Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine” la qualità e l’abbondanza del primo pasto del giorno si rispecchia sui voti delle pagelle. Gli oltre 130 alunni tra i sei e i tredici anni che hanno partecipato ad un programma di beakfast a scuola basato su una colazione abbondante ed equilibrata hanno infatti riportato, soprattutto in matematica, voti più favorevoli e più alti che in passato. Insomma, se la scuola impartisce una buona educazione alimentare anche i risultati saranno migliori.

Giancarla Silva

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