Come si allatta un bebè al seno? E come estrarsi il latte o facilitarne la suzione da parte del pupo? Nessun problema perché la scuola può pure insegnare questa nobile prerogativa della donna, troppo spesso così impegnata da affidare invece al biberon il ruolo che la natura ha consegnato al suo petto materno.
Il programma sperimentale è stato avviato dalla Litherland High School, nell’ambito di un percorso didattico di livello secondario (Gcse) specificatamente dedicato allo sviluppo del bambino, ed è stato supportato dal Liverpool Community Health Nhs Trust, espressione quindi del Servizio sanitario nazionale britannico.
Ma, come c’è da immaginare, la polemica è subito esplosa comunque, anche perché nella Gran Bretagna i tassi di gravidanze precoci e aborto sono i più alti dell’Europa occidentale. E ancora di più in una contea, quella di Merseyside con capitale Liverpool, dove 52,8 teenager su mille restano incinte contro una media nazionale di 40,6 ‘baby-mammè per mille (dati 2008). E così, all’idea della bimba che gioca ad allattare con un seno che a volte ancora nemmeno c’è, famiglie e associazioni sono insorte. In molti accusano la scuola e gli organizzatori di aver messo in atto una sorta di ‘istigazione alla maternità precoce, anzi precocissima.
“Se l’età del consenso è 16 anni e l’età media di una donna inglese al primo figlio è di circa 28 non si capisce proprio che urgenza c’è di insegnare le tecniche per allattare al seno a una ragazza di 14 anni. I benefici dell’allattamento naturale possono essere più appropriatamente spiegati alle madri in attesa dal medico di famiglia, oppure dall’ostetrica durante i corsi pre-parto”, strillano i giornali diretti alle famiglie.
A loro volta i promotori si affrettano a rispondere: “L’obiettivo- non era certo quello di favorire comportamenti sessuali irresponsabili, bensì di incoraggiare le adolescenti a riflettere già dalla loro età sui benefici dell’allattamento al seno per la salute del bambino. “
Fra l’altro in Gb l’allattamento esclusivo al seno è un lussò che si può concedere appena il 35% dei neonati a una settimana di vita, con percentuali che calano progressivamente nei mesi successivi, per cui, spiegano ancora i promotori, sarebbero veramente poche le studentesse che in famiglia o nel gruppo di amici hanno potuto assistere a una poppata naturale. “Per questo vogliamo comunicare loro quanto l’allattamento al seno sia enormemente conveniente e offra un’immensa gamma di benefici sia per il bimbo sia per la mamma”.e fra i benefici per la mamma c’è pure quello un po’ più allettante e cioè una maggior facilità a riacquistare velocemente la forma fisica dopo il parto. Stando alla scuola, il corso ha riscosso un buon successo fra le alunne. Tant’è che, con buona pace di chi protesta, i promotori stanno già pensando di ripetere l’esperienza in più scuole. Per istruire a dovere altre future mamme.