Promuovere percorsi didattici a sostegno della lotta alle mafie e alla criminalità organizzata. Questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa siglato questa mattina dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e da don Luigi Ciotti, presidente di “Libera. Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie”.
All’evento hanno preso parte alcuni ragazzi delle scuole che hanno partecipato alle iniziative organizzate durante l’ultimo anno dal Miur e da Libera. Ognuno di loro ha potuto riportare l’esperienza fatta, confrontandosi con il Ministro, don Ciotti e con i compagni di altre scuole, sull’importanza dell’educazione alla legalità fra i banchi. Anche una studentessa dell’istituto “Fiorana” di Ivrea ha apposto la sua firma sul Protocollo insieme a Giannini e a don Ciotti, in rappresentanza delle centinaia di studenti che prendono parte alle iniziative congiunte fra il Miur e Libera.
Il Protocollo, che ha durata triennale, prevede la realizzazione di programmi e percorsi, anche a carattere sperimentale, per la diffusione della cultura della legalità. Promozione di gemellaggi, produzione e diffusione di materiale didattico mirato, attivazione di progetti europei attinenti alle tematiche della cittadinanza: sono alcuni degli strumenti che potranno essere utilizzati per raggiungere l’obiettivo.
“Con questo Protocollo rinnoviamo un impegno in cui il Miur crede molto – ha sottolineato il Ministro Giannini agli studenti presenti –. Dobbiamo concentrarci sul valore dell’informazione e della conoscenza. Sono gli strumenti più preziosi che abbiamo contro l’ignoranza, che è il grande alleato non solo delle mafie, non solo dei poteri che sono finalizzati a scopi negativi, ma anche a tutto ciò che nel mondo frena la crescita”.
“I sentieri giusti vanno sempre percorsi insieme e questo Protocollo è un sentiero giusto per prendere coscienza e offrire conoscenza dei problemi. Bisogna conoscere per diventare persone più responsabili – ha aggiunto don Luigi Ciotti -. La scuola, la vera scuola, quella che è qui questa mattina e che abbiamo toccato con mano ancora una volta, è una scuola che allena alla vita. Questi percorsi vogliono far crescere una coscienza critica, un senso di responsabilità e di impegno”.
Il primo Protocollo sottoscritto tra Miur e Libera risale al 2006 e solo nell’ultimo anno sono state impegnate oltre 4.000 scuole e più di 60 facoltà universitarie nella realizzazione di percorsi di educazione alla responsabilità e legalità. Tra le iniziative promosse nell’ambito di questo accordo, ci sono il concorso “Regoliamoci” (che ha visto la partecipazione di oltre 10mila studenti e 500 istituzioni scolastiche) e il progetto “Amunì, Anemmu e Gnano” (che ha visto coinvolt i circa 50 ragazzi provenienti dal circuito penale).
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