La direttiva ribadisce che gli interventi di educazione alla salute progettati dalle istituzioni scolastiche devono innanzitutto essere incluse nel piano dell’offerta formativa e devono integrarsi con la programmazione predisposta dagli Enti locali, dalle aziende sanitarie e dai soggetti del privato sociale, in particolare le associazioni dei genitori.
Il tema della integrazione con il territorio è in questa circostanza particolarmente rilevante in quanto la direttiva si colloca ormai nel nuovo contesto definito dal Decreto Leg.vo n. 112/98 che individua negli Enti Locali i soggetti con specifica competenza in ordine all’educazione degli adulti, all’orientamento ed all’educazione alla salute.
Per mettere a punto il Piano provinciale degli interventi i Provveditori dovranno convocare apposite conferenze di servizio destinate ai capi di istituto, ma alle quali parteciperanno anche ispettori tecnici, responsabili degli enti locali ed altri soggetti pubblici e privati da coinvolgere nei programmi territoriali.
I progetti delle scuole dovranno contenere tra gli altri anche i seguenti elementi:
• l’individuazione e l’analisi dei bisogni formativi degli studenti;
• gli obiettivi, esplicitati anche in termini operativi;
• l’identificazione di specifiche tematiche da approfondire nell’ambito delle diverse discipline di insegnamento.
La direttiva conferma le 4 aree di intervento ormai tradizionali:
– Progetto studentesse e studenti (dotazione finanziaria nazionale: 18 miliardi)
– Centri di informazione e consulenza (10 miliardi)
– Progetto famiglia (4 miliardi)
– Formazione (3 miliardi e 400 milioni per le scuole e 600 milioni per 3 seminari nazionali).
La direttiva individua anche altri 4 progetti speciali a carattere nazionale.
– Programma di ricerca e intervento per prevenire e ridurre fenomeni di dipendenza, devianza e psicopatologia nella scuola: riguarderà un certo numero di scuole-pilota di 18 province e prevede un impegno di spesa di 1.850 milioni;
– Espad (progetto di ricerca per il triennio 2000-2002 sul fenomeno della tossicodipendenza): si tratta di un progetto promosso dal Dipartimento degli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri e coinvolgerà le province di Rimini, Firenze e Benevento che potrà contare su un finanziamento di 936 milioni;
– Progetto finalizzato a stimolare gli adolescenti a rimuovere comportamenti a rischio mediante l’uso di nuove tecnologie della comunicazione: presentato dal Provveditorato agli Studi di Roma, il programma è destinato a facilitare l’inserimento o il reinserimento nei percorsi formativi dei giovani che hanno problemi d’uso e abuso di stupefacenti o sostanze psicotrope (risorse finanziarie: 1.300 milioni);
– Prevenzione primaria delle tossicodipendenze nelle aree svantaggiate di tre tra le città italiane ritenute più a rischio: il progetto è promosso dal Dipartimento degli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, avrà carattere sperimentale e sarà localizzato nelle tre aree urbane di Torino, Bari e Napoli (stanziamento previsto: 7 miliardi).
Come riporta La Repubblica, che ha attenzionato il caso di Milano, sono sempre di più…
Sono molti i vip che spesso si abbandonano a ricordi della scuola e dei loro…
Torna Rimaturità, la ‘prova d’esame’ per gli ex studenti del Liceo Classico Galileo di Firenze:…
Dal mese di dicembre 2024, l’INPS, tramite la “Piattaforma di Proattività”, ha avviato una campagna…
Hanno fatto discutere molto le parole di un docente di un liceo di Roma, scritte…
Le certificazioni che attestano la presenza in ospedale, necessarie per giustificare un’assenza dal lavoro o…