Nel podcast Il mondo nuovo di Rai Radio 1 è intervenuto lo psicoanalista Massimo Recalcati per parlare di sessualità e giovani. Recalcati ha iniziato il suo discorso facendo un inciso sul ruolo che ha la sessualità oggi e ha poi concluso il suo intervento con una proposta di rafforzamento dell’educazione alla sessualità nelle scuole.
Recalcati spiega: “Siamo in un tempo in cui sulla sessualità non cade più lascia della censura, dove non c’è più una morale sessuofobica come quella pre ’68, ma casomai uno dei problemi della sessualità di oggi nell’adolescente è l’essere esposti a un bombardamento di immagini sessuali, a una iper esposizione al mercato del sesso, non solo in rete”.
E aggiunge: “C’è una strana incoerenza tra la quantità di immagini pornografiche e sessuali che vengono messe a disposizione senza nessun filtro, fondamentalmente è la maturità soggettiva che mette in rapporto il soggetto a queste immagini. E’ come se tutto venisse troppo in anticipo, mentre prima noi avevamo tutto il tempo per costruire il nostro fantasma sessuale. Perché l’esperienza del sesso veniva dopo la costruzione del fantasma. Oggi molto spesso ci sono esperienze molto in anticipo che rendono difficile la costruzione di un fantasma erotico. Ci sono tante sensazioni che espongono i nostri figli a un consumo delle immagini sessuali, pornografiche e poca esperienza. Tante sensazioni che distruggono la possibilità dell’esperienza”.
Lo psicoanalista continua: “Per la gestione di questo problema ci sono due scuole di pensiero, da una parte coloro che dicono che bisogna regolare l’accesso alla rete. Io penso che esista una seconda possibilità che è quella di rafforzare non tanto l’educazione della sessualità, ma un’educazione alla sessualità. E come avviene? Non attraverso il moralismo, né la regolazione, ma avviene attraverso un’iniziazione alla cultura erotica e questa si dovrebbe fare a scuola, leggendo i poeti, leggendo Stendhal, Flaubert, Rimbaud. La letteratura è in fondo la più straordinaria educazione alla sessualità possibile. La scuola è tenuta a giocare un ruolo fondamentale nell’educare alla vita erotica. Noi dovremmo riuscire dove c’è educazione alla sessualità a far sì che il corpo dell’altro sesso non sia luogo di una predazione, di una devastazione, di uno sfruttamento, ma assomigli a un libro. Noi come ci comportiamo con i libri? Per leggere un libro ci vuole pazienza, ci vuole tempo, bisogna avere cura, dedizione. Quando il corpo dell’altro sesso assomiglia a un libro, noi abbiamo generato educazione alla sessualità. E questo avviene, secondo me, attraverso la cultura, perché è nella cultura che si può costruire un’alfabetizzazione della vita erotica”.
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