I lettori ci scrivono

Educazione all’affettività, ma non viene già fatta dai docenti?

La richiesta di svolgere a scuola l’educazione all’affettività ed un’educazione civile nel rispetto delle libertà altrui che possano prevenire atti di prevaricazione e violenza di genere e di bullismo si prefigura come necessaria dato che in molte situazioni l’ambiente famigliare e sociale si sono mostrate inadatte.

A mio avviso, la scuola è il luogo culturale dove non solo si impara ma si esercitano relazioni tra coetanei, con i docenti, con la dirigenza e con il personale amministrativo e scolastico.

Una piazza dove lo studente si sente accettato nella sua interezza per accoglienza e disponibilità. Anche le relazioni gerarchiche, come avviene sovente durante le valutazioni, non possono mai essere imposte o percepite come punitive poiché queste sono sinonimo di prevaricazione.

La scuola è una piazza dove nel presente si valorizzano le libertà di ciascuno e questo non va insegnato come qualsiasi lezione ma applicato. Le libertà aprono la mente e il corpo.

Il primo giorno di scuola quando mi assegnavano una classe che non conoscevo facevo dei test figurativi uno consisteva nel disegnare una casa, una ragazza diciasettenne all’apparenza simpatica ed esuberante disegnò una casetta senza finestre. Il fatto mi incuriosì ma non ho percepito immediatamente la gravità del messaggio che la persona mi aveva trasmesso.

La ragazza era testimone di una situazione di violenza del padre sulla madre che la indusse successivamente a denunciare il genitore che poi fu allontanato da casa. La studentessa aveva risultati negativi quasi in tutte le materie, veniva a scuola per relazionarsi, questo era il suo bisogno primario. Fu successivamente allontanata da casa e da scuola per motivi di sicurezza.

In passato il docente era una figura primaria nell’educazione e quando i genitori non potevano esercitare la loro funzione perché assenti questi venivano investiti anche del carico affettivo. Oggi i docenti sono percepiti come un ostacolo che limita la libertà individuale. L’affettività l’insegni se la provi e se viene percepita dagli studenti altrimenti diventa noia come tutto ciò che attraversa la cattedra e non se cattura il significato.

Gabriele Fraternali

iscriviti

ISCRIVITI al nostro canale Youtube

METTI MI PIACE alla nostra pagina Facebook

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

A scuola con 14 bombe carta tra i libri dello zaino: “volevo venderle per Halloween”. La Procura di Lecce: si è sfiorata la strage

Uno studente può recarsi a scuola portando con sé delle bombe carta nascoste tra i…

09/11/2024

Caso Raimo: non si confonda la libertà di parola con l’offesa

Con molta pacatezza sento l’esigenza di scrivere delle riflessioni sul caso Raimo.Alcuni docenti dimenticano che…

08/11/2024

Tutti parlano di migliorare gli stipendi dei docenti, ma concretamente si vedono solo tagli

Tutti parlano di aumentare i salari degli insegnanti, ma concretamente si vedono solo tagli.Analizziamo il…

08/11/2024

Solidarietà al professor Raimo

Esprimiamo solidarietà al collega Raimo, sospeso dall’insegnamento per tre mesi al 50% dello stipendio, per…

08/11/2024

Sciopero scuola 15 novembre, Martelli (Uds): stop ai privati, più spazio chi tutti i giorni sta in classi poco sicure – INTERVISTA

Il 15 novembre, in occasione della giornata internazionale dello studente, l’Unione degli Studenti scenderà in…

08/11/2024