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Educazione all’imprenditorialità nella scuola secondaria: arriva il Sillabo

Tutte le scuole secondarie hanno ricevuto la circolare 4244 del 13 marzo 2018 riguardante l’introduzione strutturale dell’Educazione all’imprenditorialità nella scuola italiana.

Alla circolare è allegato il Sillabo, un documento contenente indicazioni per accompagnare le scuole secondarie di II grado nella costruzione di percorsi strutturati per dare a studentesse e studenti la capacità di trasformare le idee in azioni attraverso la creatività, l’innovazione, la valutazione e l’assunzione del rischio, la capacità di pianificare e gestire progetti imprenditoriali.

Gli studenti avranno così l’opportunità di sviluppare attitudini, conoscenze, abilità e competenze, utili non solo per un loro eventuale impegno in ambito imprenditoriale, ma in ogni contesto lavorativo e in ogni esperienza di cittadinanza attiva. Si tratta in pratica di competenze trasversali e di competenze per la vita.

Il Sillabo è suddiviso in 5 macro aree di contenuto:

  1. Forme e opportunità del fare impresa
    2. La generazione dell’idea, il contesto e i bisogni sociali
    3. Dall’idea all’impresa: risorse e competenze
    4. L’impresa in azione: confrontarsi con il mercato
    5. Cittadinanza economica.

L’Italia è inoltre tra i primi Paesi in Europa ad adottare strutturalmente il modello concettuale “EntreComp” (Entrepreneurship Competence Framework), il Quadro di Riferimento per la Competenza Imprenditorialità, prodotto dalla Commissione Europea, di cui la traduzione in italiano prodotta dall’ADI (Associazione Docenti e Dirigenti Scolastici Italiani) è stata inviata alle scuole in allegato alla circolare e intende produrre una definizione comune di “imprenditorialità” che aiuti a stabilire un ponte tra i mondi dell’educazione e del lavoro e possa essere assunta come riferimento per qualsiasi iniziativa che miri a promuovere e sostenere l’apprendimento dell’imprenditorialità.

Tramite il Sillabo, gli esempi di attività collegati ad ogni area e il modello “EntreComp” le scuole potranno dunque inserire nella propria offerta formativa percorsi dedicati e promuovere metodologie di insegnamento che favoriscano la dimensione pratica, una didattica incentrata sulla centralità dello studente e basata su casi reali, valorizzando i collegamenti interdisciplinari presenti tra gli insegnamenti.

 

Lara La Gatta

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