Educazione ambientale: il protocollo di Kyoto compie tre anni
In questi giorni il Protocollo di Kyoto compie tre anni, ma se non fosse per le tanti manifestazioni che ne sottolineano la ricorrenza e i valori che incarna in pochi se ne se renderebbero conto. La nostra vita in questi mille e più giorni non è poi cambiata molto: di energia pulita, fonti rinnovabili e alternative a quelle inquinanti, ma soprattutto di risparmio energetico, si è parlato tanto. Forse troppo, se si guarda a quel che le nazioni hanno saputo o potuto realizzare.
A dire il vero in molti istituti scolastici quello della sostenibilità energetica e, più in generale, dell’educazione ambientale è un argomento che nemmeno a livello teorico riesce ad imporsi. Ben vengano, quindi, le iniziative che riescono a trovare seguito tra i docenti e soprattutto tra gli studenti. Una delle più accreditate in questa direzione rimane senz’altro “Kyoto anch’io – La scuola amica del clima“. Promossa da Edison e Legambiente, per il quarto anno consecutivo ha lanciato il concorso nazionale per premiare il miglior progetto di riqualificazione ambientale ed energetico dell’edificio scolastico: in particolare, l’iniziativa intende mettere in risalto tutti gli interventi di tipo strutturale e organizzativo tesi a ridurre le emissioni di gas serra. Ancora una volta, la scuola vincitrice verrà premiata con un impianto fotovoltaico; gli altri istituti che si sono contraddistinti per la realizzazione dei progetti migliori riceveranno il riconoscimento “Scuola amica del clima” e concorreranno a costituire una lista di scuole virtuose a livello regionale e nazionale.
Quest’anno oltre al progetto, rivolto agli istituti di ogni ordine e grado, Edison e Legambiente condurranno (per la prima volta in Italia su tutto il territorio nazionale) un’indagine sull’edilizia e il risparmio energetico negli edifici scolastici. Gli organizzatori sperano di migliorare le adesioni dell’ultima edizione, quando in tutta Italia le scuole partecipanti furono quasi 250, con oltre 900 classi e 30.000 ragazzi complessivamente coinvolti.