Educazione e autorità nell’età moderna è il titolo di un importante libro di Lamberto Borghi di cui si parlerà il prossimo 8 maggio (inizio ore 16) nel corso di un incontro presso l’Università di Firenze.
Lamberto Borghi è stato uno dei più noti pedagogisti italiani del secondo dopoguerra, autore di saggi di straordinario interesse.
Profondo conoscitore del pensiero di John Dewey si deve proprio a lui il merito di aver diffuso in Italia le opere del grande pedagogista statunitense.
Essendo di origine ebraica alla fine degli anni ’30 emigrò negli Stati Uniti e rientrò in Italia solamente nel 1948 iniziando subito a collaborare con Ernesto Codignola sia presso l’Università di Firenze sia per il lavoro editoriale con Nuova Italia.
Lamberto Borghi era un convinto difensore dell’attivismo pedagogico e della laicità della scuola; era lontano dall’idealismo gentiliano ma anche dai rischi del dogmatismo “di sinistra”.
Quella di Borghi può essere considerata un pedagogia “libertaria” tanto che alcuni lo considerano un pedagogista anarchico.
Risale al 1964 un altro suo importante volume (Scuola e comunità) in cui mette in evidenza il ruolo della scuola e dell’educazione rispetto allo sviluppo sociale e la necessità di promuovere l’autonomia della scuola e delle strutture educative in modo da garantire un corretto rapporto fra scuola e società.
La prima edizione del libro “Educazione e autorità” risale al 1951 e, recentemente, è stato ripubblicato a cura di Carmen Betti e Franco Cambi, docenti della Università di Firenze.
Alla presentazione che verrà fatta l’8 maggio parteciperanno anche Massimo Baldacci (Università di Urbino), Massimiliano Fiorucci (Rettore Università RomaTre) e Carmela Covato (Università RomaTre).