Con enfasi degna di miglior causa il ministro Marco Bussetti annuncia che “oggi è una giornata storica!”
“Finalmente – spiega il Ministro – ritorna l’educazione civica come materia obbligatoria nelle scuole. Un traguardo necessario per le giovani generazioni perché sono i valori indicati nella Costituzione a tenere unito il nostro Paese”.
“Grazie all’impegno della Lega – aggiunge ancora il Ministro – un’altra promessa è stata mantenuta. Il compito della scuola è di educare alla cittadinanza attiva, al rispetto delle regole, all’accoglienza e all’inclusione, valori alla base di ogni democrazia. Torneremo a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità”.
Il provvedimento è stato approvato nella tarda mattinata del 1° agosto dal Senato che non ha modificato neppure di una virgola il testo già licenziato dalla Camera proprio per accelerare i tempi del iter legislativo.
In tal modo la legge entrerà in vigore già dal prossimo mese di settembre (va però segnalato che per essere pienamente operativa la legge necessita anche di un decreto ministeriale contenente le linee guida).
L’insegnamento sarà oggetto di valutazione periodica e finale, espressa in decimi; l’orario non potrà essere inferiore a 33 ore annue.
L’articolo 4 della legge pone la conoscenza della Costituzione italiana a base dell’insegnamento dell’educazione civica mentre l’articolo 5 include l’educazione alla cittadinanza digitale e indica le abilità e le conoscenze digitali essenziali da sviluppare con gradualità in base all’età degli alunni e degli studenti.
L’articolo 7 stabilisce che la scuola rafforza la collaborazione con le famiglie al fine di valorizzare l’insegnamento trasversale dell’educazione civica e di sensibilizzare gli studenti alla cittadinanza responsabile e l’articolo 8 prevede la possibilità di integrare l’insegnamento trasversale dell’educazione civica con esperienze extra-scolastiche.
Non ci saranno stanziamenti aggiuntivi ad eccezione di 4 milioni di euro per la formazione dei docenti, ricavati però dalle risorse già disponibili per il Piano nazionale di formazione previsto dalla legge 107.
L’articolo 9 affida al Miur la creazione di un “albo delle buone pratiche di educazione civica” mentre l’articolo 10 prevede l’indizione annuale, con decreto del Ministro, di un concorso nazionale per la valorizzazione delle migliori esperienze in materia di educazione civica, al fine di promuoverne la diffusione nel sistema scolastico nazionale, per ogni ordine e grado di istruzione.
La legge è stata approva con il voto favorevole di tutti i gruppi parlamentari, ad eccezione del PD che ha lamentato la mancanza di stanziamenti specifici.
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