La commissione di lavoro costituitasi presso il Ministero per mettere a punto le linee guida per dare applicazione alla legge 92 del 2019 sull’“Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica” ha consegnato il documento conclusivo alla ministra Azzolina che, a questo punto, potrà trasmetterlo al CSPI per il parere dovuto per legge.
Le linee guida insistono su alcuni aspetti importanti della legge, a partire dal principio della trasversalità del nuovo insegnamento.
Tre sono i nuclei concettuali intorno ai quali si sviluppano le Linee guida.
In primo luogo la Costituzione quale cardine fondamentale della convivenza e del patto sociale del nostro Paese.
“Anche i concetti di legalità, di rispetto delle leggi e delle regole comuni in tutti gli ambienti comuni di convivenza (ad esempio il codice della strada, i regolamenti scolastici, dei circoli ricreativi, delle Associazioni…) – si legge ne documento – rientrano in questo primo nucleo concettuale, così come la conoscenza dell’Inno e della Bandiera nazionale”.
In secondo luogo il documento mette in evidenza i temi, sempre più irrinunciabile, dello sviluppo sostenibile, dell’educazione ambientale, oltre che della conoscenza e della tutela del patrimonio e del territorio.
Terzo, ma non ultimo nucleo centrale, è quello della cittadinanza digitale al quale, peraltro, è dedicato l’intero articolo 5 della legge, che esplicita le abilità essenziali da sviluppare nei curricoli di Istituto, con gradualità e tenendo conto dell’età degli studenti.
Per “Cittadinanza digitale”, si chiarisce, deve intendersi “la capacità di un individuo di avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali”.
Le Linee guida provvedono anche ad individuare i traguardi di competenze, integrando in tal modo il Profilo delle competenze al termine del 1°ciclo di istruzione e il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente, a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione.
Traguardi di competenze e degli obiettivi specifici di apprendimento dell’insegnamento trasversale dell’educazione civica vengono invece rimandati all’anno scolastico 2022/23.
Il documento chiarisce anche la “prospettiva trasversale dell’insegnamento di educazione civica” sottolineando che essa “supera i canoni di una tradizionale disciplina, assumendo più propriamente la valenza di matrice valoriale trasversale che va coniugata con le discipline di studio, per evitare superficiali e improduttive aggregazioni di contenuti teorici e per sviluppare processi di interconnessione tra saperi disciplinari ed extradisciplinari”.
Molto dettagliato, forse persino troppo, il paragrafo sulla “contitolarità dell’insegnamento e il coordinamento delle attività” che fornisce in alcuni casi istruzioni molto minuziose per le scuole a seconda che l’attività sia svolta da uno o più docenti del team o del consiglio di classe ovvero da un docente “dedicato” come potrebbe accadere ove si possa o si debba ricorrere nella scuola secondaria di secondo grado ad un docente abilitato nelle discipline giuridico-economiche.
Altrettanto minuziose le indicazione per definire le modalità di attribuzione dell’incarico di coordinatore dell’educazione civica previsto dalla legge.
Le linee guida forniscono in ultimo chiarimenti importanti anche su come affrontare il tema della valutazione.
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