Non posso lavorare in modo trasversale, perché mancano spazi orari e i colleghi non sono abituati… Ma che valutazione posso fare nel I quadrimestre se il progetto nella seconda parte dell’anno? Cosa c’entra il voto di Educazione Civica con quello della mia materia? E con quello di condotta? Come valutare progettare osservare valutare e documentare le attività di Educazione Civica? Queste le principali osservazioni che pongono i docenti in relazione alle attività trasversali di Educazione civica. (VAI AL CORSO)
La sperimentazione della Educazione civica – legge 92/19 e linee guida che la descrivono come attività (e non materia) trasversale a tutte le discipline, dalla progettazione alla valutazione nei suoi 3 filoni – pone problemi già emersi nel primo anno di sperimentazione in diversi ordini di scuola.
Dalla primaria alle superiori emerge la difficoltà di alcuni gruppi di docenti nel progettare (o meglio a co-progettare), osservare in itinere, per poi valutare (e auto valutare) e documentare una attività che in ogni ordine di scuola, non è più disciplinare e sommativa, ma collegiale e formativa.
Può essere utile un percorso amichevole e attento alle esigenze dei colleghi che accompagni la progettazione, osservazione e valutazione di attività di Educazione Civica, nel momento della loro (ri)definizione, da metà ottobre in poi. Con osservazioni, indicazione di metodi, messa a disposizione di strumenti e riflessioni.
La progettazione, che comprende già in sé i metodi e gli strumenti della valutazione delle attività e della autovalutazione dei processi e dei percorsi dei singoli allievi in Educazione Civica:
1- Deve essere collegiale anche nelle scuole con meno spazi orari, ma anche meno abitudine al confronto.
2- È un lavoro inevitabilmente per competenze (di cittadinanza), modalità non ancora entrata in tutte le realtà.
3- Non può essere una somma o un assemblaggio di contributi delle varie materie.
4- La valutazione prevista deve essere formativa e per competenze quindi le competenze e gli obiettivi cui si tende devono essere previsti già nella progettazione, osservati con strumenti comuni e valutati in modo collegiale, escludendo qualsiasi forma di valutazione disciplinare e sommativa.
Un percorso di progettazione dovrebbe comprendere le seguenti fasi: progettazione per competenze ed obiettivi, osservazione, valutazione formativa ed autovalutazione, revisione dei percorsi e documentazione, perché la scuola fa (non fa finta di fare) ricerca e deve rendere pubblici i propri risultati.
Su questi argomenti il corso Programmare e valutare le attività di educazione civica, in programma dal 9 settembre, a cura di Rodolfo Marchisio.
Questo percorso vuole accompagnare, in modo dialettico, la progettazione, l’osservazione e la valutazione di attività di Educazione Civica, nel momento della loro (ri)definizione di inizio anno con riflessioni su quanto emerso il primo anno, indicazione di metodi, messa a disposizione di strumenti. Una sfida a ripensare i modi di lavorare e valutare che ci viene dall’Educazione Civica.
Il percorso si articola nei seguenti punti tematici: progettazione per competenze ed obiettivi di Educazione Civica, osservazione, valutazione formativa ed autovalutazione, revisione e documentazione.
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