E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale di oggi 21 agosto il testo definitivo della legge n. 92 “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”.
Il provvedimento entrerà formalmente in vigore il prossimo 5 settembre e per questo motivo sono già sorte perplessità sulla possibilità che la nuova “materia” possa entrare a far parte dei curricoli scolastici già con il 2019/2020.
Ma, come abbiamo già avuto modo di chiarire, è molto probabile che il Ministero riesca individuare una soluzione amministrativa: l’ipotesi più probabile è che per il 2019/20 le scuole vengano invitate ad aderire ad una sorta di sperimentazione nazionale.
Già in passato, per situazioni analoghe, si è fatto ricorso a soluzioni di questo genere.
La legge non prevede nessun finanziamento aggiuntivo e neppure un organico dedicato.
Le sole risorse saranno i 4 milioni previsti per la formazione e l’aggiornamento dei docenti, risorse, peraltro, ricavate dai fondi già esistenti per la formazione sulla base di quanto disposto dalla legge 107/2015.
L’articolo 3 della legge elenca le tematiche che dovranno far parte dell’educazione civica:
a) Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale;
b) Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015;
c) educazione alla cittadinanza digitale;
elementi fondamentali di diritto, con particolare
riguardo al diritto del lavoro;
e) educazione ambientale, sviluppo eco-sostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari;
f) educazione alla legalità e al contrasto delle mafie;
g) educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni;
h) formazione di base in materia di protezione civile.
Lo stesso articolo 3 stabilisce che il Ministero emani apposite linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, anche se non è prevista una scadenza per tale adempimento da parte dell’Amministrazione.
L’articolo 4 ribadisce la ncessità di curare in tutti gli ordini di scuola la conoscenza e lo studio della Costituzione, mentre l’articolo 5 introduce il “capitolo” della educazione alla cittadinanza digitale.
L’articolo 7 estende anche alla scuola primaria il “patto di corresponsabilità” fra scuola e famiglia.
L’articolo 2 tocca una questione particolarmente complessa: a chi dovrà essere affidato il nuovo insegnamento?
“Nelle scuole del primo ciclo – precisa il comma 4 – l’insegnamento trasversale dell’educazione civica è affidato, in contitolarità, a docenti sulla base del curricolo di istituto”.
Nelle scuole del secondo ciclo la materia è affidata “ai docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ove disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia”.
Il 5° comma dello stesso articolo 2 stabilisce che per ciascuna classe è individuato, tra i docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica, un docente con compiti di coordinamento, incarico che prevede anche la responsabilità di proporre il voto in sede di consiglio di classe.
Insomma, una legge che non si limita a modificare i contenuti dell’insegnamento ma che introduce anche qualche novità per le quali le scuole dovranno attrezzarsi per tempo.
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