Abbiamo riportato la notizia della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo definitivo della legge n. 92 “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”.
Educazione civica: perplessità per l’entrata in vigore
Nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, per un numero di ore annue non inferiore a 33, quindi 1 ora a settimana, da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti, e l’avvio di iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile nella scuola dell’infanzia.
Il provvedimento così come riporta la Gazzetta Ufficiale, entrerà formalmente in vigore il prossimo 5 settembre, data che però ha fatto storcere il naso a molti e sorgere perplessità sulla possibilità che la nuova “materia” possa entrare a far parte dei curricoli scolastici già con il 2019/2020.
Tuttavia, come abbiamo già avuto modo di chiarire, è molto probabile che il Ministero riesca a individuare una soluzione amministrativa: l’ipotesi più probabile, infatti, è che per il 2019/20 le scuole vengano invitate ad aderire ad una sorta di sperimentazione nazionale. Già in passato, per situazioni analoghe, si è fatto ricorso a soluzioni di questo genere.
Una delle domande più frequenti è: chi insegnerà l’educazione civica a scuola?
Educazione civica, nessun compenso in aggiunta ai docenti
Prima di tutto bisogna subito ricordare che la legge non prevede nessun finanziamento aggiuntivo e neppure un organico dedicato.
Le sole risorse saranno i 4 milioni previsti per la formazione e l’aggiornamento dei docenti, risorse, peraltro, ricavate dai fondi già esistenti per la formazione sulla base di quanto disposto dalla legge 107/2015.
Chi insegna l’educazione civica a scuola?
Per quanto riguarda le scuole del primo ciclo, l’insegnamento dell’educazione civica è affidato in contitolarità a docenti.
Invece, nelle scuole del secondo ciclo gli istituti scolastici utilizzano l’organico dell’autonomia e, più nello specifico, ove disponibili, i docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche.
Per ciascuna classe è individuato un docente coordinatore che ha, tra l’altro, il compito di formulare la proposta di voto, acquisendo elementi conoscitivi dagli altri docenti a cui è affidato il medesimo insegnamento.
Il dirigente scolastico verifica la piena attuazione e la coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF).
IL TESTO DELLA LEGGE IN GAZZETTA UFFICIALE
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