Così come diceva Eraclito, esistono gli “svegli” ed i “dormienti”:
i dormienti sono coloro che rimangono in superficie, che non vanno oltre;
gli svegli sono quelli che sanno andare oltre, che riescono a cogliere la vera essenza delle cose.
Perché questo riferimento?
Perché i molti dormienti sostengono che le nuove linee guida per l’insegnamento di “Educazione Civica” non hanno apportato nulla di nuovo rispetto al passato, mentre gli svegli hanno colto il sostanziale cambiamento introdotto dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il quale ha dato centralità alla persona dello studente, ha favorito l’inclusione sociale ed ha offerto un importante strumento di supporto a tutti coloro che si occupano di educazione, nella consapevolezza che la scuola deve aiutare le studentesse e gli studenti a costruire il proprio progetto di vita, affinché tutti possano diventare cittadini attivi: scuola, famiglia e il territorio svolgono un ruolo importantissimo nel processo educativo, in quanto ne condizionano il risultato.
In sintesi, ecco le principali novità introdotte dalle Nuove Linee Guida per l’insegnamento dell’educazione civica, delle quali i docenti devono tener conto in sede di programmazione:
centralità della persona;
formazione alla coscienza di una comune identità italiana come parte della civiltà europea e occidentale e della sua storia;
diritti e doveri verso la collettività (l’art. 2 della Costituzione definisce come “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale);
promozione della cultura di impresa;
educazione al contrasto di tutte le mafie e di tutte le forma di criminalità e illegalità;
importanza della crescita economica che deve avvenire nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita dei cittadini;
rispetto per tutti i beni pubblici, a partire dalle strutture scolastiche, ed educazione al decoro urbano e alla tutela del ricchissimo patrimonio culturale, artistico, monumentale dell’Italia;
promozione della salute e di corretti stili di vita a cominciare dall’alimentazione, dall’attività sportiva e dal benessere psicofisico della persona;
educazione stradale per abituare i giovani al rispetto della vita e delle regole del codice della strada;
rafforzamento promozione della cultura del rispetto verso la donna;
promozione dell’educazione finanziaria e assicurativa, dell’educazione al risparmio e alla pianificazione previdenziale, anche come momento per valorizzare e tutelare il patrimonio privato;
valorizzazione della cultura del lavoro come concetto fondamentale della nostra società da insegnare già a scuola fin dal primo ciclo di istruzione;
promozione dell’uso etico del digitale, per valutare con attenzione ciò che di sé si consegna’ alla rete;
educazione all’uso responsabile dei dispositivi elettronici, nella consapevolezza che l’uso corretto delle tecnologie è quello che potenzia l’esercizio delle competenze individuali, non quello che lo sostituisce.
Luciano De Giorgio
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