Il triennio di sperimentazione delle attività di Educazione Civica, legge 92/19, sta per avviarsi oltre la seconda fase con la fine di questo tormentato anno scolastico. (VAI AL CORSO)
Nonostante la situazione di emergenza legata al Covid le scuole hanno realizzato nel triennio, in presenza o in DaD, progetti e sperimentazioni spesso di notevole interesse e hanno fatto i conti non solo con le indicazioni della normativa (legge 92 art 5.2 e linee guida), ma anche con la necessità di fare progetti coordinati nei vari ordini di scuola e soprattutto contestualizzati, sia in relazione al “mondo” in cui vive ogni singola scuola, sia alle difficoltà legate, soprattutto quest’anno, alla incertezza sulla continuità di lavoro possibile in relazione all’andamento della pandemia.
I problemi più frequenti sono emersi già lo scorso anno e anche nel 2021/22 con la fine del quadrimestre nella fase della valutazione; specie dove non si era costruito un legame chiaro tra programmazione per obiettivi o competenze, osservazione e valutazione in itinere e finale.
Vale la pena di ripercorrere brevemente il percorso necessario e quanto è stato possibile fare; di confrontarsi e discutere, di rispondere ai quesiti emersi o ancora irrisolti, soprattutto in vista della ineludibile valutazione finale e di una prima documentazione di quanto si è fatto; cui seguirà la riflessione che occorre fare sul triennio in via di conclusione. Anche per poter separare, in fase di bilancio, quanto non è stato possibile fare per l’emergenza e quanto non è stato affrontato per scelte o limiti storici della scuola e dei vari ordini.
Se la crisi sanitaria e sociale è stato uno stress test anche per il sistema scuola la introduzione della Educazione Civica è stata una sfida che ha trovato molte scuole attive e preparate anche in contesto non ottimale. Talora anche grazie al terreno preparato, negli anni, da Cittadinanza e Costituzione.
La sperimentazione dell’Educazione civica come “attività trasversale a tutte le discipline” ha posto problemi già emersi sin dal primo anno di sperimentazione. Difficoltà di alcuni gruppi di docenti nel progettare insieme, per mancanza di “spazi”, orari e di abitudine; di osservare in itinere, per poi valutare, documentare una attività che non è più disciplinare e sommativa, ma collegiale e formativa.
Problematiche nella valutazione: che rapporto c’è fra il voto collegiale di Educazione Civica, il voto della propria materia, legato a un periodo o quello di comportamento?
Cosa valutare se non è stato possibile svolgere uno dei filoni del progetto previsto entro il quadrimestre o nell’anno?
È il momento di ripercorrere, accompagnare, riflettere dialogando, sulla progettazione, l’osservazione e la valutazione di attività attraverso indicazioni di metodi, mettendo a disposizione strumenti di osservazione valutazione documentazione. Una sfida a ripensare i modi di lavorare e valutare che ci viene dall’Educazione Civica.
Il percorso tipo si articola nei seguenti punti tematici e relativi materiali: progettazione per competenze ed obiettivi di Educazione Civica, osservazione, valutazione formativa ed autovalutazione, revisione del progetto e documentazione. Con una attenzione articolare al legame stretto tra progettazione – osservazione – valutazione – documentazione in itinere e finale. Il percorso può cambiare durante l’anno e di conseguenza le competenze da valutare. Occorre un confronto dialettico su quanto era opportuno fare e su quanto abbiamo fatto spesso in modo utile alla documentazione della sperimentazione.
Su questi argomenti il corso Educazione civica: osservare, riprogrammare e valutare le attività, a cura di Rodolfo Marchisio, in programma dal 10 marzo.
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