Perché orientare al digitale l’Educazione civica? Partiamo dall’inizio. Perché formare all Cittadinanza?
Ragionare sul perché formare alla cittadinanza gli studenti delle scuole ha a che fare con la cosiddetta questione giovanile. Chi sono i giovani e cosa possiamo dire di loro? Una risposta che ci piace particolarmente la traiamo dal manuale Introduzione alla pedagogia generale di Frabboni e Minerva, ed è la seguente: i giovani sono “un mosaico di identità (esistenziali, socioculturali, valoriali) non ricomponibile con un unico filo di raccordo interpretativo.”
Ci piace particolarmente perché è una definizione che non generalizza perché non è mai intellettualmente corretto generalizzare. I giovani hanno condizioni sociali, vissuti culturali e personali, habitat territoriali, profili psicologici ed emotivi completamente diversi tra loro. E dunque rappresentano un universo troppo variegato per ragionare secondo modelli unici.
E tuttavia c’è una preoccupazione che li accomuna, che facciamo nostra e che rende particolarmente importante fare Educazione civica ed educare alla cittadinanza: molti giovani vivono condizioni di marginalità sociale (attraversata da alti tassi di disoccupazione) che fanno loro percepire la realtà come priva di futuro, a maggior ragione quando associano ai timori di tipo professionale quelli catastrofico-ambientali sempre più devastanti.
Cosa vogliamo sostenere con queste premesse? Che il senso di smarrimento potrebbe condurre i ragazzi al disimpegno e alla rinuncia, spegnendo in loro quelle forze etico-sociali che sono il motore del far bene e dell’agire in società con senso civico.
Ecco, in un contesto simile l’importanza dell’educazione alla cittadinanza, del fare Educazione civica, diventa evidente. La scuola può essere un potente circuito formativo, un laboratorio, una fucina di valori.
E veniamo a un’ulteriore esigenza: orientare l’educazione alla cittadinanza sul versante digitale. Avere contezza di come funzioni la Rete e di come funzionino i Social media nell’affermare trend di comportamento, valori, meccanismi sociali oggi ci appare terribilmente urgente.
Il fatto che i ragazzi conoscano il digitale meglio delle agenzie formative non può essere l’alibi per non essere all’altezza della situazione. La scuola e i lavoratori della scuola, gli educatori e i formatori, devono tutti lavorare anche ad una missione socio-educativa orientata sul fronte tecnologico. Le nuove tecnologie vanno conosciute, gestite, sfruttate con l’obiettivo di renderle alleate dell’educazione alla cittadinanza, non nemiche.
Su questi argomenti il corso del nostro formatore Rodolfo Marchisio Formare alla cittadinanza, in programma giovedì 24 settembre e giovedì 1 ottobre
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