“Sarebbe un errore ritardare l’introduzione in via sperimentale dell’educazione civica nelle scuole”: dirlo è stato l’ex ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, nello stesso giorno in cui il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha espresso parere negativo sul decreto da lui firmato il 27 agosto scorso.
Secondo Marco Bussetti, l’iter che ha portato alla realizzazione della norma approdata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 20 agosto, “è stato un lavoro lungo e faticoso che ha fin da subito raccolto intorno a sé l’entusiasmo di docenti, studenti e famiglie. Un percorso che si é concluso con il voto favorevole all’unanimità del Parlamento (in realtà il Pd ha deciso di astenersi ndr). Segno, anche questo, della bontà di un provvedimento atteso da molti anni”.
Ora, sempre secondo il ministro dell’Istruzione uscente, “far slittare la sua introduzione perché rischierebbe di mettere in crisi l’anno scolastico è fuorviante. Semmai è vero il contrario”.
“Evidentemente qualcuno ritiene che lo studio della Costituzione, delle istituzioni dello Stato italiano come dell’Unione europea o la tutela ambientale e lo sviluppo eco-sostenibile o il contrasto al bullismo e cyberbullismo, possano pure aspettare. Mi auguro che il nuovo Governo non butti via quanto di buono è stato fatto per il bene dei nostri ragazzi”, ha chiosato Bussetti.
Intanto, però, il nuovo ministro dell’Istruzione ha già fatto intendere che si darà seguito al parere del Cspi: “Sentirò a breve associazioni di dirigenti, docenti e studenti – ha dichiarato Fioramonti a seguito del giudizio negativo – per discutere con loro della possibilità di avviare una seria programmazione a partire da gennaio 2020 (con tanto di fondi aggiuntivi in Legge di Bilancio), per fare quello che il precedente Ministro non aveva fatto, cioè preparare in modo efficace le scuole nell’ottica dell’introduzione dell’Educazione civica nel settembre 2020, come previsto dalla legge”.
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