L’iniziativa congiunta MPI-CNR nasce dalla considerazione sulla urgenza di interventi sistematici in materia di educazione contro la violenza che oggi, a differenza che nel passato, possono essere elaborati secondo direttive scientifiche e non solo etiche.
Il programma si articolerà secondo le seguenti direttive fondamentali:
• la diffusione, in ambito scolastico, delle attuali conoscenze scientifiche sul fenomeno della violenza;
• promozione, in ambito scolastico, di situazioni socializzanti (il protocollo indica, a titolo esemplificativo, discussioni guidate dal personale docente, gruppi di studio, gruppi di lavoro) che possano concretamente favorire rapporti interpersonali basati sulla comprensione, sull’empatia, sul rispetto dei diritti degli altri, sulla razionalità, sul senso di responsabilità e di solidarietà;
• analisi sistematica delle problematiche giovanili e messa a punto di interventi operativi;
•contatto permanente con tutte le istituzioni scientifiche pertinenti, con l’UNESCO e le altre agenzie dell’ONU e con le associazioni che hanno come scopo la difesa dei diritti umani e la lotta contro la violenza.
Verrà quindi messo a punto uno specifico programma di intervento nel quale troveranno spazio, fra gli altri, temi come il disagio giovanile, il bullismo a scuola, la violenza in famiglia, lo sfruttamento lavorativo e sessuale dei minori, il razzismo, i diritti umani, la guerra, il rapporto dei bambini e degli adolescenti con gli animali.
Ma, secondo i ricercatori del CNR, non bisognerà assolutamente trascurare di analizzare criticamente il concetto di istinto, i modelli energetici del sistema nervoso e le enunciazioni semplicistiche della teoria dell’evoluzione, sulla scia dei risultati delle moderne ricerche di psicologia, etologia e neurobiologia. Un punto particolarmente importante del programma riguarda il rapporto tra violenza da una parte e televisione, fumetti, giochi competitivi e sport competitivi dall’altra.
Secondo quanto previsto dal Protocollo il Ministero dovrà emanare specifiche disposizioni perché in ciascuna scuola di ogni ordine e grado vengano individuate le soluzioni migliori al fine di promuovere lo studio delle tematiche della violenza e la loro integrazione con le attività curricolari.
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