Si parla spesso di introdurre nuove materie a scuola; qualche settimana fa si è infiammato il dibattito a proposito dell’educazione sessuale a scuola, soprattutto dopo la lunga scia di violenze sessuali di cui si ha avuto notizia da parte di giovanissimi.
La proposta dell’imprenditore
L‘imprenditore Nicolò Santin, molto seguito sulla piattaforma LinkedIn, qualche giorno fa ha espresso la sua opinione, indicando alcune materie che renderebbe obbligatorie a scuola. “Queste sono le 5 materie che renderei obbligatorie in tutte le scuole in Italia, e mi chiedo come cavolo sia possibile che non ci siano già:
- Educazione finanziaria (cosa sono i soldi e come vanno gestiti/investiti);
- Educazione sessuale (i temi della sessualità affrontati con competenza e senza pregiudizi)
- Alfabetizzazione informatica (Python, HTML, Javascript – perchè ora scriviamo più con il pc che con la penna)
- Educazione emotiva e sociale (Imparare a gestire le emozioni, a comunicare con gli altri e sviluppare l’empatia per costruire relazioni positive e avere successo nella vita personale e professionale)
- Pensiero critico e problem solving (pensiero critico, capacità di analizzare le informazioni in modo critico e la risoluzione dei problemi per affrontare le sfide complesse del mondo moderno)”, ha scritto.
“Basta con Sumeri ed Etruschi”, ha aggiunto, criticando gli attuali contenuti trattati a scuola. “Studiare il passato è indispensabile, che sia chiaro. Ma è altrettanto indispensabile studiare come affrontare il futuro, soprattutto in questo momento, perché le nuove generazioni si troveranno di fronte delle sfide nuove e mai viste prima. Una materia all’anno, una all’anno per i cinque anni. E si, penso che con materie come queste anche Bart Simpson sarebbe felice di andare a scuola!”, ha proposto.
La scuola deve fornire competenze “utili”?
Per quanto sicuramente un po’ di innovazione non guasterebbe a scuola, concretizzare questa idea non è proprio semplice. Inoltre in molti potrebbero criticarla in quanto alcune di queste nozioni o competenze dovrebbero fornirle anche e soprattutto i genitori. C’è poi anche chi potrebbe obiettare che anche studiare le civiltà antiche è necessario, e che la scuola non deve solo fornire competenze “utili”, da spendere nel mondo del lavoro.
Questo discorso si interseca certamente con il dibattito di questi giorni a proposito dello studio dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni a scuola, che un utente su Twitter ha definito come qualcosa di “ossessivo”, parlando dell’autore come “sopravvalutato”.