“Servono strumenti di tutela per gli studenti italiani, nell’era degli strumenti di pagamento elettronici quali carte di credito e ricaricabili, quindi occorre formare i giovani consumatori sull’uso responsabile di questi strumenti”: ha detto, ma a cui è stato risposto dal movimento studentesco: “apprezziamo il percorso intrapreso da Miur, Associazione Bancari Italiani e Banca d’Italia per formare ed informare i giovani, allo stesso tempo riteniamo che sia necessario che tale materia, come altre ad esempio l’educazione allo sport, alla salute e all’ ambiente sia introdotta stabilmente nel Piano di offerta formativa delle scuole”. {loadposition eb-dirigente} Che detta a parole è semplice, considerato che la scuola deve curare e prevenire tutte le deficienze dello Stato. E infatti basta dire, di fronte a tutti i fenomeni più inquietanti: bisogna partire dalla scuola, che gli animi si rasserenano e la pace viene raggiunta. Il punto è infatti: a chi affidare tali educazioni? Al buon volere o ad un progettino “gratuito”? Tranne che non si implementi una classe di concorso e quindi una abilitazione specifica e quindi un concorso con tutto ciò che segue, compreso un aumento di monte ore complessivo nelle scuole. Però…
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