Basta con le scuse, sull’attività motoria nella scuola primaria sono tutti d’accordo, c’è un disegno di legge ipercondiviso ma chiuso nei cassetti delle commissioni di Palazzo Madama: perché questa inerzia? Stanziamo i soldi e diamo ai bambini la possibilità di fare sport continuativo a scuola. L’appello arriva dal primo partito di governo, il M5s, a seguito delle audizioni della sottosegretaria Valentina Vezzali.
“Riteniamo cruciale, anche nell’ottica di limitare i danni a medio-lungo termine della pandemia sulle nuove generazioni, approvare la legge sull’educazione fisica nelle scuole primarie”, hanno dichiarato i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura.
“Sulla proposta ferma al Senato – assicurano i pentastellati – c’è massima convergenza, sia in Parlamento che al Governo, essendosi espressi favorevolmente la sottosegretaria Vezzali e il ministro Bianchi. Non ci sono più scuse: si stanzino le risorse adeguate per dare alle nostre bambine e ai nostri bambini questa importante opportunità di avvicinamento ai valori positivi dello sport”.
Parlando dell’attività sportiva, in generale, i deputati dei 5s hanno quindi ricordato “la richiesta, già espressa in una lettera inviata giorni fa al Presidente Mario Draghi e sottoscritta da parlamentari di tutte le forze politiche, di stanziare 1.5 miliardi nel prossimo decreto Imprese”.
“Palestre, piscine e centri sportivi – continuano – versano in una situazione drammatica: molte attività, purtroppo, sono già fallite e quelle che sopravvivono rischiano di fallire nonostante la ripartenza del settore si avvicina sempre di più”.
“C’è bisogno di uno sforzo in più da parte del Governo per accompagnare il mondo dello sport attraverso e oltre questa emergenza”, hanno concluso i grillini.
L’attività motoria a scuola avrebbe un’incidenza diretta sullo stato fisico dei giovani. E ve ne è estremo bisogno. Gli ultimi dati nazionali indicano che il tasso di obesità dei bambini italiani è tra i più alti di tutta Europa. E non è un caso che quasi il 25% dei minori non svolge regolarmente attività fisica. La scuola avrebbe un ruolo positivo doppio: culturale, trasmettendo le regole sui corretti stili di vita e sull’importanza dell’attività motoria. E anche pratico, perché favorirebbe la riduzione di peso tra le fasce giovanili.
Per fare questo, però, servirebbe rendere obbligatorio l’insegnamento dell’educazione motoria, affidandolo a docenti specializzati: una manovra che costerebbe non poco, sicuramente parliamo di diverse centinaia di milioni di euro.
A livello legislativo, il progetto è bloccato: nel 2019 un nuovo ddl era stato depositato in Senato, per chiedere l’assunzione di circa 12mila docenti specializzati da inserire proprio nell’organico della suola primaria, con l’applicazione della norma subordinata alla approvazione di un decreto legislativo che il Governo dovrà adottare entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge.
L’allora ministro Marco Bussetti, che è stato docente di educazione fisica, aveva anche tentato di percorrere la strada dei finanziamenti Ue.
Anche la ministra Lucia Azzolina ha tentato di dare una sterzata al ddl, con on precisi riferimenti ai Centri sportivi scolastici e al docente specializzato di educazione motoria proprio nella scuola primaria, però senza alcun risultato.
Ora potrebbe provarci il nuovo ministro Patrizio Bianchi, che ha già espresso parere positivo: rispetto ai suoi predecessori avrebbe l’opportunità, non da poco, dei miliardi derivanti dal Recovery fund.
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