Svolgere solo un’ora generica di attività fisica settimanale a scuola, come accade nella primaria in Italia, può comportare seri problemi in età adulta. E anche le due ore canoniche di educazione fisica svolte normalmente alle medie e alle superiori non sarebbero sufficienti. Uno studio – che arriva proprio mentre il presidente del Consiglio Enrico Letta parlava a Montecitorio della necessità di aumentare le attività sportive scolastiche fin dalla scuola primaria – mostra infatti che i benefici si ottengono con 200 minuti alla settimana. Ad affermarlo sono i ricercatori della Lund University in Svezia che, per due anni, hanno condotto lo studio su 2.625 bambini, maschi e femmine, dai 7 ai 9 anni in una scuola svedese. Un terzo del campione ha fatto ginnastica per 200 minuti la settimana, il gruppo di controllo per 60 minuti. Le attività erano quelle normalmente svolte nelle scuole, come giochi con la palla, corsa e salti. Nessun allenamento extra durante le vacanze.
Gli specialisti sono arrivati alla conclusione che le ore dedicate all’attività fisica nelle scuole dovrebbero essere incrementate perché “il movimento permette uno sviluppo migliore ai piccoli e diminuisce il rischio di incorrere in patologie muscolo-scheletriche da adulti”.
E quindi la ginnastica in classe può diventare un’occasione per aumentare la forza muscolare, ossea e migliorare la quantità di massa magra del corpo nei bambini e negli adolescenti. Ma 60 minuti (come accade in Italia nella primaria) o 120 minuti alla settimana (sempre in Italia dalla prima media in poi), non bastano: il tempo dedicato all’attività fisica nelle scuole andrebbe incrementato.
“I ragazzini che facevano ginnastica per 200 minuti alla settimana hanno sensibilmente migliorato la forza muscolare, la resistenza e la forza delle ossa in confronto al gruppo di controllo, le bambine inoltre hanno incrementato maggiormente la massa magra del corpo”, ha spiegato Bjarne Lofgren, a capo dell’indagine. “I ragazzini che hanno fatto più ginnastica non hanno avuto neanche un numero di fratture in più, come invece ci si poteva aspettare. Su 84 fratture totali, percentuale nella norma, 30 erano del gruppo più sportivo, 54 dell’altro”.