É stato pubblicato sul sito del Ministero della Pubblica Amministrazione, il DPCM con il quale si autorizza il Ministero dell’Istruzione e del Merito, per l’anno scolastico 2023/2024, all’avvio della procedura di reclutamento per 1.740 posti di docente di educazione motoria nella scuola primaria. Ne dà notizia la Flc Cgil.
L’introduzione del nuovo insegnamento, è previsto per le classi quinte a decorrere dall’anno scolastico 2022/2023, dalle classi quarte a decorrere dall’anno scolastico 2023/2024, da parte di docenti forniti di idoneo titolo di studio e dell’iscrizione nella correlata classe di concorso «Scienze motorie e sportive nella scuola primaria».
In attesa del vaglio degli organi di controllo, ancora non si conoscono i contenuti e le tempistiche di pubblicazione del bando; sembra certo, secondo le previsioni di legge, che al concorso accederanno i candidati con laurea magistrale specifica (LM 67, LM 68, LM 47 e affini), escludendo paradossalmente coloro che sono in possesso di diploma ISEF, tra i quali si contano tantissimi docenti di scuola primaria.
Il contingente di 1.740 posti, autorizzato per l’avvio della procedura concorsuale ai fini della copertura dei posti interi, corrisponde a meno del 40% del totale, destinando agli incarichi annuali 2665 posti derivanti da “spezzoni”, e aumentando quindi la precarietà del settore, senza risolvere le difficoltà di assegnazione di incarichi estremamente frammentati, aggravate dalla mancanza di chiarezza sulla valutazione del servizio svolto su tale insegnamento.
“Nel ribadire la nostra contrarietà a un provvedimento che, a costo zero attingendo organico dal contingente dei posti comuni, prevede una modifica ordinamentale che orienta la scuola primaria verso il disciplinarismo e la frammentazione – spiega il sindacato – riteniamo importante, prima dell’avvio del nuovo anno scolastico, richiamare i chiarimenti forniti dallo stesso Ministero dell’istruzione, su nostra sollecitazione, con le circolari n. 2116 del 9 settembre 2022 e n.33071 del 30 novembre 2022 (iscrizioni). In particolare:
“La Flc Cgil, alla luce delle difformi applicazioni della norma registrate nel corso del primo anno di attuazione, ha invitato il Ministero a confermare le indicazioni contenute nelle note citate, affinché gli Uffici territoriali ne tengano conto nel corso dell’assegnazione degli incarichi che, per il prossimo anno scolastico, saranno ancora tutti a tempo determinato.
Occorre innanzitutto che ovunque venga rispettata la norma contrattuale che prevede, per i docenti di scuola primaria, un orario di servizio settimanale costituito da 22 ore di didattica + 2 di programmazione, riconoscendo 1 ora di programmazione aggiuntiva ogni 1-11 ore di attività di insegnamento e 2 ogni 12 – 22 ore.
Inoltre, per quanto riguarda l’organizzazione delle attività e il quadro orario settimanale, riteniamo che l’espressione “non più di due ore settimanali” vada intesa come limite massimo e non come operazione al ribasso, che si debba evitare di ricondurre l’attività motoria all’interno del modello orario ordinario anche nelle classi a “tempo” normale per le quali la norma dispone che siano “aggiuntive”, e che si svolga in compresenza nelle classi a tempo pieno con l’insegnante di classe, che si consideri sempre la durata dell’unità oraria di 60 minuti, considerando che nella scuola primaria non è prevista alcuna riduzione e, in ogni caso, tale soluzione richiederebbe la “restituzione” agli alunni del tempo sottratto e il recupero della frazione da parte del docente.
Rileviamo infine che l’avvio della procedura concorsuale avviene senza che si sia effettuato un monitoraggio sul primo anno di sperimentazione e sulle ricadute organizzative e didattiche del “nuovo” insegnamento che, a nostro parere, si è rivelato di difficile attuazione oltre che privo di visione e di respiro pedagogico“.
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