C’è anche l’educazione motoria per gli alunni da 6 a 11 anni nei progetti europei del ministro dell’Istruzione: Marco Bussetti, che ha iniziato la sua carriera nella scuola come docente di educazione fisica, dopo avere praticato sport e aver fatto l’allenatore, lo ha detto al Commissario Europeo per l’Istruzione, la Cultura, la Gioventù e lo Sport, Tibor Navracsics, nel corso di un incontro che si è tenuto il 26 marzo al Miur.
Il titolare del Miur, che caldeggia l’iniziativa da tempo, riferisce una nota dell’ufficio stampa, ha tenuto a sottolineare l’importanza “della norma che introduce la presenza di docenti abilitati all’insegnamento dell’Educazione motoria sin dalla Scuola primaria e la necessità di darle un respiro anche transnazionale, attingendo alle esperienze e ai progetti europei”.
Bussetti ha inoltre dichiarato la disponibilità dell’Italia a partecipare ad attività sperimentali che riguardino l’Educazione motoria e lo sport nelle scuole.
Dal ministro dell’Istruzione giunge quindi, seppure indirettamente, anche il consenso ai disegni di legge presentati in Parlamento, che intendono introdurre il docente specializzato nella scuola primaria, partendo delle prime classi per poi arrivare, a regime, sino all’ultimo anno.
Qualche settimana fa, si è parlato del ddl depositato in Senato, attraverso il quale si vorrebbe chiedere l’assunzione di circa 12mila docenti specializzati da inserire nell’organico della suola primaria, con l’applicazione della norma subordinata alla approvazione di un decreto legislativo che il Governo dovrà adottare entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge.
Ad ogni modo, il percorso non sarà affatto di semplice attuazione, anche perchè è prevista anche una procedura concorsuale per il reclutamento dei docenti esperti che dovranno possedere una laurea settoriale sull’attività motoria.
Bussetti, in pratica, vorrebbe creare i presupposti per spianare la strada al progetto di legge, trovando “percorsi di sostegno a livello europeo”.
Durante il colloquio con il Commissario Europeo per l’Istruzione, Bussetti ha anche parlato su come realizzare lo Spazio europeo dell’Istruzione entro il 2025, ampliare le possibilità di mobilità degli studenti che aderiscono al programma Erasmus+ con maggiori risorse comunitarie.
Bussetti ha quindi ribadito la disponibilità dell’Italia a sostenere attivamente la costituzione dello Spazio europeo dell’Istruzione entro il 2025, un progetto lanciato proprio dal Commissario Navracsics.
Dal colloquio è infine emerso come, in seguito alla firma dell’accordo con la Santa Sede per il reciproco riconoscimento dei titoli universitari, l’Italia occupi un ruolo primario nel sostenere progetti Erasmus+ aperti anche agli studenti degli atenei della Santa Sede, come auspicato anche dal Commissario Europeo.
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