Un plebiscito: è quello ottenuto nell’Aula della Camera dai proponenti del testo unificato di cinque proposte di legge che introduce l’educazione motoria nella scuola primaria. Il 18 dicembre sulla ddl con delega al governo c’è stato, infatti, il voto unanime della Camera, con 493 sì, nessun contrario e appena due astenuti. Il testo dovrà ora essere confermato in Senato.
A differenza di quanto indicato inizialmente, le attività di motoria non si dovrebbero svolgere in orario extracurricolare.
Gli insegnanti, abilitati e laureati in Scienze e tecniche delle attività motorie oppure in Scienze e tecniche dello sport, dovrebbero avere affidate due ore obbligatorie di insegnamento e avere riconosciuto uno status professionale equivalente agli altri maestri (quindi dovrebbero anche svolgere 22 ore d’insegnamento settimanale più due di programmazione).
Per vedere in pianta stabile il progetto attivato, all’interno delle 130 mila classi italiane di scuola primaria, passeranno cinque anni; nel frattempo si svolgerà una fase transitoria.
Le lezioni saranno svolte da 12 mila nuovi docenti, da selezionare ed assumere con un concorso ad hoc.
Infine, è ovvio che le scuole dovranno dotarsi necessariamente di una palestra: ad oggi, tuttavia, la maggior parte degli istituti di scuola primaria non ne è dotata ed in molti casi la palestra di cui sono dotati non sono a norma oppure necessitano di interventi di manutenzione.
Parole di gioia sono state espresse dal ministro dell’Istruzione: “Due ore settimanali di educazione motoria alla scuola primaria. Oggi, con l’approvazione in prima lettura alla Camera del disegno di legge delega, abbiamo segnato un primo, importante passo verso l’introduzione dello sport già nel primo ciclo di istruzione. Un’operazione storica, che ci consentirà di dare vera dignità alla pratica sportiva e di diffondere l’educazione ai corretti stili di vita a partire dai bambini più piccoli”.
Bussetti ha aggiunto come “il Governo sia stato a fianco di tutte le forze parlamentari promotrici, reperendo le risorse finanziarie occorrenti, per favorire il percorso parlamentare. Si tratta di un risultato non scontato trattandosi di una materia più volte affrontata ma mai portata a compimento. Basti pensare che nel testo approvato oggi alla Camera confluiscono cinque diversi testi di legge presentati nel corso degli anni. Tengo a ringraziare le forze di maggioranza, che hanno voluto trovare una sintesi, e quelle di opposizione che non hanno fatto mancare il loro appoggio”.
“Ora la parola passa al Senato, dove mi auguro che i lavori proseguiranno con lo stesso spirito di collaborazione e dove l’impegno sarà volto a migliorare ulteriormente il provvedimento e a potenziare gli interventi già previsti”, ha concluso Bussetti
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