Inserire l’educazione motoria come materia di insegnamento anche alla scuola elementare, è uno degli obiettivi del Governo Draghi, grazie anche all’appassionato pressing che sta facendo fin dall’inizio la Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali.
In una nota di Ansa, l’ex atleta olimpica ribadisce in maniera chiara il suo principale obiettivo e motivo per cui è entrata in questo Governo, cioè quello di “prevedere l’insegnante di scienze motorie sin dalla scuola primaria” perché “è stato uno dei miei obiettivi principali, in quanto non possiamo pensare a una Italia più sportiva se non si inizia a educare i nostri figli sin dai primissimi anni del loro percorso formativo”. Una spinta confermata da tutto il Governo forte dell’impegno verso la “Next Generation” con azioni concrete ed investimenti economici sulla parte impiantistica scolastica previsti nel PNRR.
Quello dell’attività motoria è una delle cause principali insieme ad una non corretta alimentazione alimentare dell’obesità dei bambini.
I dati sull’obesità infantile in Italia
Ad oggi L’Italia rimane uno dei Paese della UE con il più alto tasso di obesità infantile. Un’indagine su un campione di 50mila bambini di terza elementare promossa da WhoEuropean Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI) realizzata nel 2019 da “OKkio alla Salute”,rivela che il 20,4% dei bambini è in sovrappeso, il 9,4% obeso e il 2,4% gravemente obeso, dati che rimangono preoccupanti nonostante il trend in calo nell’ultimo decennio.
Secondo gli ultimi dati 1 bambino su 5 non ha svolto alcun esercizio fisico il giorno prima dell’intervista, più del 70% non è andato a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti a televisione, tablet o telefono cellulare, una tendenza che i dati mostrano in aumento.
I dati allarmanti dell’inchiesta evidenziano una carenza culturale della componente alimentare: i genitori hanno riportato infatti, che quasi un bambino su due non fa una colazione adeguata al mattino, uno su 4 beve quotidianamente bevande zuccherate/gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno. I legumi sono consumati meno di una volta a settimana dal 38% dei bambini e quasi la metà dei bambini mangia snack dolci più di 3 giorni a settimana. Anche su l’attività fisica, sarebbe necessario maggiore impegno, infatti un bambino su 5 non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’intervista, più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta. Rispetto alle ore di sonno quasi il 15% dorme meno di 9 ore per notte.
Perché è importante investire sull’attività fisica dei bambini
Introdurre l’insegnamento di educazione motoria nella scuola primaria, affidato a docenti specializzati, rappresenta un risultato che si attendeva da oltre 60 anni ed è un punto fondamentale per la rivoluzione culturale sportiva del nostro Paese. Un passo importante per combattere fin dai primi anni di vita il problema dell’obesità aiutando in questo modo anche le famiglie che non possono permettersi di pagare lo sport ai bambini. Perché, non dobbiamo dimenticarlo, un altro problema strutturale del nostro Paese è la mancanza di strutture pubbliche dove poter svolgere attività fisica in maniera gratuita.
E non tutte le famiglie possono permettersi di spendere soldi per portare i figli a calcio, piscina, basket il pomeriggio.
Il modello americano che prevede lo svolgimento delle attività sportive collegate alla scuola, consentirebbe di non avere figli e figliastri e quindi ognuno alunno avrebbe parimenti possibilità.
Per arrivare a questo importante obiettivo, occorre investire nelle scuole su palestre e ambienti dove praticare sport, inserire l’educazione motoria anche nelle scuole primarie, diffondere la cultura dei vantaggi del benessere fisico che passa per l’attività fisica, una corretta alimentazione e sane abitudini di vita.