Prosegue alla Commissione Cultura del Senato l’esame del disegno di legno per introdurre nella scuola primaria insegnanti specializzati per l’attività motoria.
Inizialmente il ddl prevedeva solamente una sperimentazione limitata ad un numero molto ridotto di classi; nel corso di questi mesi, però, il Ministero ha cercato di rastrellare fondi e risorse un po’ dovunque e adesso la proposta è più consistente: si dovrebbe partire nel 2021/22 attivando un certo numero di posti nelle classi quarte e quinte ed ampliare il progetto poco per volta fino al 2028.
La relazione tecnica non indica con precisione il numero di classi che verrebbero via via coinvolte ma è possibile fare qualche calcolo partendo da un dato contenuto nella relazione stessa.
La prima versione del ddl prevedeva per il primo anno 234 posti per un costo complessivo di 10 milioni di euro; ora – dopo che sono state incrementate le risorse a disposizione – si dovrebbe partire con un impegno annuo di circa 24 milioni di euro a cui dovrebbero quindi corrispondere 560 posti.
A regime, nel 2028, è previsto uno stanziamento di circa 100 milioni che dovrebbe quindi consentire l’attivazione di poco più di 2350 posti, pari a circa la metà degli istituti comprensivi di tutta Italia. A quel punto il progetto dovrebbe riguardare le classi dalla seconda alla quinta, anche se va rilevato che – a conti fatti – con le risorse previste dal disegno di legge non si riuscirebbe ad assegnare neppure un insegnante specializzato ad ogni istituto comprensivo.
E senza considerare che il progetto dovrebbe andare a regime fra 10 anni.
Ma il dato più interessante è ancora un altro: le risorse per finanziare l’intero programma verranno ricavate quasi interamente dal fondo previsto dall’articolo 1 comma 202 della legge 107 che sta ormai diventando una sorta di “bancomat” del Governo Gialloverde quando si tratta di realizzare questa o quella misura considerata significativa sotto il profilo strategico e comunicativo.
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