Attualità

Educazione motoria nella scuola primaria, Anp: il Ministero batta un colpo

L’introduzione dell’insegnamento dell’educazione motoria a partire dall’a.s. 2022/23, per le classi quinte della scuola primaria sta ponendo non poche difficoltà alle istituzioni scolastiche interessate dalla riforma. A spiegare i motivi, un comunicato dell’Anp:

“Tale insegnamento è introdotto “in ragione di non più di due ore settimanali di insegnamento aggiuntive, per le classi che non adottano il modello del tempo pieno nelle quali sia introdotto l’insegnamento, rispetto all’orario di cui all’articolo 4 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89. Le classi che adottano il tempo pieno mantengono l’orario in essere anche quando interessate dal nuovo insegnamento, quantificato in ragione di non più di due ore settimanali”.

Ebbene, nelle classi che non adottano il modello del tempo pieno l’innalzamento tout court da 27 a 29 ore determina serie difficoltà organizzative. Stando alla lettera della norma, infatti, si impone una rimodulazione oraria del servizio che comporta, a sua volta, una serie di interventi sui quali il dirigente scolastico, per quanto possa investire energie e proporre soluzioni, non ha diretta responsabilità. Si pensi, ad esempio, alla necessaria connessione con i servizi erogati dal Comune quali il trasporto, la mensa, l’assistenza educativa alunni con disabilità.

Occorre chiarire una volta per tutte come intendere le “non più di due ore aggiuntive” nelle classi con modello di tempo normale, posto che in alcuni casi (nel Lazio, ad esempio) lo spezzone di educazione motoria ha assorbito parte delle ore di posto comune. Soprattutto nelle situazioni – molto frequenti – in cui i servizi di competenza dell’ente locale potrebbero non essere garantiti.

Il legislatore ha introdotto una riforma di valore, come si è detto, ma essa perde vigore e, soprattutto, sostanza se non accompagnata dalla predisposizione degli strumenti per darle concreta attuazione.

Il Ministero non si è mai espresso sul punto fornendo quelle necessarie indicazioni che potrebbero supportare i dirigenti nella soluzione di problematiche che investono l’organizzazione delle scuole e delle famiglie, coinvolte in modifiche orarie introdotte in forza di una riforma.

L’anno scolastico 2022/2023 è alle porte: che il Ministero batta finalmente un colpo.

Redazione

Articoli recenti

Cellulari scuola; Nocera: “E’ giusto aver salvato dal divieto gli alunni con disabilità”

Dal professore Salvatore Nocera, uno dei massimi esperti italiani di inclusione e disabilità riceviamo e…

17/07/2024

Concorso DS 2017, molti partecipanti ancora in ballo 7 anni dopo

Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…

17/07/2024

Decreto scuola: Paola Frassinetti (FdI) e Rossano Sasso (Lega) entusiasti, ma le proteste non mancano

Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…

17/07/2024

Flavio Briatore sugli stipendi: “Come fanno vivere le famiglie con 4000 euro al mese? Bisogna aumentare i salari”

Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…

17/07/2024

Nuove regole per promuovere l’inclusione degli alunni stranieri

Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…

17/07/2024

Falso allarme Covid scuola: condannato il docente

Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…

17/07/2024