Ancora tensioni alla Camera tra Rossano Sasso, Lega, e gli esponenti di Movimento5Stelle e Angelo Bonelli di Europa Verde in merito alla questione della possibile introduzione dell’educazione sessuale e affettiva nelle scuole. Lo riporta Il Corriere della Sera.
“Il centrodestra farà muro contro quella che io definisco una nefandezza nelle nostre scuole”. Sasso parla di “un contenuto degradante, perché è sinonimo di degrado pensare di insegnare l’educazione sessuale a un bambino di 6 anni”.
Parole che hanno scatenato l’ira di Angelo Bonelli di Europa Verde alla Camera: “È intollerabile che un deputato definisca un emendamento fatto da altri deputati che sono dell’opposizione ‘una nefandezza’. Qui non siamo a Kabul ma nella Repubblica Italiana. E non possiamo permettere che i nostri giovani paghino sulla propria pelle per ciò che le istituzioni non sono state in grado di insegnare loro. E sa che cosa dobbiamo insegnare? Una cosa che si chiama rispetto. Rispetto del corpo delle donne”.
“Se c’è una cosa degradante è che l’89% dei nostri ragazzi si formi con strumenti come Youporn, non avendo alcun tipo di educazione affettiva nelle proprie scuole. Sasso chieda scusa per aver definito ‘porcheria’ e ‘nefandezza’ l’educazione affettiva. Le famiglie non possono essere lasciate sole perché non tutte sono uguali, alcune vivono grandi fragilità e la scuola è unica risposta: se lo Stato mettesse a disposizione personale formato sull’affettività e sulla sessualità sarebbe un valore aggiunto, che Sasso lo capisca o meno. La preistoria è finita 4.000 anni fa”, così la deputata M5S Anna Laura Orrico intervenendo in aula.
Quello che è successo oggi ricalca quanto già accaduto all’inizio del mese: forti momenti di attrito si sono vissuti il 5 ottobre nell’Aula della Camera a seguito della richiesta del M5s di introdurre “l’insegnamento dell’educazione affettiva e sessuale” nella scuola primaria e media. La maggioranza parlamentare ha bocciato il testo, ma prima c’è stato un vivace scambio di battute tra il leghista Rossano Sasso, che già aveva espresso tutta la sua contrarietà al progetto, ed i banchi dei pentastellati e del Partito democratico.
I toni si sono accesi a seguito dell’intervento dell’on. Sasso: “Finché ci sarà la Lega al Governo – ha detto l’ex sottosegretario – la propaganda di gender se la scordano i colleghi del Movimento 5 Stelle. Se proprio ci tengono tanto a violare quanto previsto anche da una circolare, la n. 1972 del 2015, fatta dal Governo Renzi, quindi da un Governo comunque di centrosinistra, che la vieta in assoluto, e se proprio ci tengono a fare educazione sessuale a bambini di 6 anni, se la facciano nelle loro sedi di partito e non approfittino della scuola, senza il consenso dei genitori, obbligando dei bambini alle loro porcherie”.
La parola ‘porcherie’ ha immediatamente fatto scattare le proteste del Centro-Sinistra. La vicepresidente della Camera Anna Ascani (Pd), in particolare, ha replicato all’on. Rossano Sasso sostenendo che “l’espressione ‘le loro porcherie’ non è consentita ed è offensiva nei confronti dei colleghi”.
Controreplica del deputato leghista: “accolgo il suo invito e mi diletterò nell’individuare dei sinonimi di porcherie: nefandezze, oscenità, turpiloquio, perché questo è quello che prevede l’educazione sessuale”.
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