No alla sessualizzazione nelle scuole. Il tema è caldo ed è anche protagonista nel sondaggio che La Tecnica della Scuola ha lanciato sul proprio portale. Un tema spesso dibattuto e che sta vedendo posizioni differenti nel mondo della scuola.
Tra i contrari, dopo l’associazione Pro Vita, si segnala un’altra associazione, ‘Non si tocca la famiglia’, che in un comunicato ha espresso i motivi del diniego, appoggiando l’intervento del sottosegretario Rossano Sasso:
“L’associazione Non si Tocca la Famiglia esprime sconcerto per le dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione Bianchi in ordine alla liceità di parlare nelle scuole a bambini di appena 9 anni di temi estremamente delicati come il piacere sessuale, omosessualità, aborto, coito, come accadrà martedì prossimo nelle scuole di Casaloldo e Ceresara in provincia di Mantova.
È davvero inconcepibile come ore preziose di didattica vengano sottratte, a fronte di una non specificata urgenza a parlare di educazione sessuale, e in certi termini, che dovrebbe lasciar posto agli apprendimenti basilari, mortificati dalla lunga pandemia che ha certificato anche nei rilevamenti invalsi, un regresso generalizzato sul piano culturale di tutto il sistema di istruzione”.
Ad affermarlo è stata Giusy D’Amico, presidente dell’associazione che chiede la sospensione immediata di tali interventi invasivi al Ministro Bianchi.
Dall’altra parte si registra l’intervento della dirigente della scuola di Mantova Anna Raccuia, intervistata in esclusiva dalla Tecnica della Scuola: “Su questi temi, da dieci anni facciamo iniziative pedagogico-didattiche. Nessun genitore ha posto obiezioni – ha spiegato la dirigente scolastica -. Visto che l’adesione è libera, i genitori possono anche non iscrivere i loro figli. Noi vogliamo solo dare un’educazione scientifica e non ideologica ai nostri ragazzi”.
Sul divisivo tema anche stavolta La Tecnica della Scuola chiede l’opinione dei propri lettori.
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