L’Istituto comprensivo di Ceresara in queste ore è stato oggetto di attacchi provenienti da un gruppo associativo che pretende di difendere valori e tradizioni (quali?) messi in pericolo da un progetto di educazione sessuale e alla affettività approvato dagli organi collegiali, condiviso con le famiglie. Lo riporta un comunicato di Flc Cgil che prende le difese dell‘istituto comprensivo di Ceresara la cui dirigente scolastica è stata intervistata dalla Tecnica della Scuola rivendicando la libertà di insegnamento preservata dalla stessa Costituzione all’articolo 33.
Su questo tema della libertà di insegnamento anche il sindacato di Francesco Sinopoli rilancia le proprie argomentazioni: Noi siamo vicini alla Scuola perché difendiamo la libertà di insegnamento e la libertà progettuale degli Istituti – continua il sindacato – perché conosciamo la passione che profondono docenti, dirigenti e tutto il personale, nel progettare attività didattiche di crescita civile e culturale, spesso con pochi mezzi e autofinanziandosi.
Il sondaggio della Tecnica della Scuola
Un tema su cui si sono espressi anche i lettori della Tecnica della Scuola, che in un recente sondaggio mostrano perplessità e insicurezze sull’argomento. Ai nostri lettori infatti abbiamo chiesto: “Favorevoli o contrari all’educazione sessuale sin dalla scuola primaria?”. Ebbene, 7 genitori su 10 si sono detti contrari. Altri hanno espresso queste perplessità:
- “Solo con informazione preventiva ai genitori su docenti e contenuti e consenso scritto dei genitori”
- “Dipende da cosa si intende. Conoscere il proprio corpo, sì”
- “Al massimo al quinto anno ma penso sia meglio trattarla alla secondaria di primo grado”
- “Solo in caso di necessità. Sicuramente da concordare con la famiglia”
Il sindacato contesta le dichiarazioni di Rossano Sasso
Contro le dichiarazioni di Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, sempre il sindacato Flc Cgil dichiara: Su questa polemica, costruita ad arte e senza fondamento, si sono innestate le parole molto in libertà del sottosegretario all’istruzione Sasso che, invece di verificare con i docenti e la dirigente (comportamento doveroso dato il ruolo istituzionale ricoperto), si è invece lasciato andare ad uno scomposto, quanto generico, attacco al limite dell’assurdo, contro la dirigente dell’Istituto, i docenti e le famiglie che liberamente hanno deciso di partecipare al progetto.
Il progetto è stato condiviso unanimemente dai docenti, liberamente accettato dalle famiglie, ha come obiettivo didattico la consapevolezza di sé, l’importanza dell’affettività, della tolleranza, della condivisione.
E sulle non meglio identificate teorie gender: Non è culturalmente, né politicamente, accettabile che esponenti politici del Ministero, che dovrebbero battersi per offrire maggiori risorse alle Scuole perché esse rafforzino e estendano le attività didattiche e culturali, attacchino la scuola senza giustificazione riguardo al contenuto di un progetto, facendosi portavoce dei fantasmi ideologici di qualcuno o dello stesso sottosegretario.