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Educazione sessuale già nella scuola primaria: favorevole o contrario? – SONDAGGIO

La questione è sempre calda e oggetto di polemiche: le ultime di queste ore. Non a caso, davanti a un’iniziativa didattica di educazione alla sessualità nell’istituto comprensivo di Ceresara, in provincia di Mantova, pensata per parlare ai bambini di quinta elementare di sessualità e di affettività con il supporto di uno psicologo, l’associazione Pro Vita ha alzato la voce chiedendo l’annullamento del progetto.

Il ‘no’ del sottosegretario Sasso

Tra coloro che contestano l’iniziativa c’è anche il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso che ha tuonato contro il presunto indottrinamento e le non meglio identificate teorie gender che si nascondono dietro certe attività quindi a danno di giovani e addirittura bambini. Eppure, si tratta di progetti previsti a livello nazionale dallo stesso ministero dell’Istruzione da ormai una decina d’anni, spiega la preside dell’Istituto di Ceresara, intervistata dalla nostra redazione.

Sul divisivo tema anche stavolta La Tecnica della Scuola chiede l’opinione dei propri lettori.

PARTECIPA AL SONDAGGIO: favorevole o contrario all’educazione sessuale nelle scuole?

“Su questi temi, da dieci anni facciamo iniziative pedagogico-didattiche. Nessun genitore ha posto obiezioni – ha spiegato la dirigente scolastica -. Visto che l’adesione è libera, i genitori possono anche non iscrivere i loro figli. Noi vogliamo solo dare un’educazione scientifica e non ideologica ai nostri ragazzi”.

La posizione dell’ex ministra Azzolina

Sulla questione anche l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina si era espressa in modo molto deciso, affermando: “Educare individui nella loro interezza è un compito difficile ma fondamentale, che spetta alla famiglia, alla scuola e alla società intera”.

“Ma la famiglia – ha proseguito l’on. Azzolina – è un contesto in cui difficilmente si riescono a trattare temi relativi alla sessualità (in chiave anche sanitaria e di tutela della salute) e i ragazzi per questo chiedono proprio alla scuola che dia loro questa educazione, altrimenti noi lasciamo che la sessualità sia gestita dal mercato di Internet e questo è molto pericoloso, perché Internet non insegna l’affettività”.

Carla Virzì

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