Anche la tradizionalista e conservatrice Gran Bretagna si adegua ai mutamenti del tempo: in fatto di educazione sessuale il Regno Unito sembra addirittura voler assumere una posizione all’avanguardia. Il governo britannico ha infatti dato il via libera alla revisione dell’insegnamento nelle scuole britanniche del Phse – acronimo di Personal, health and sexual education – già a partire dalla prima elementare, frequentata in Inghilterra dai bambini di cinque anni. Certo non si tratterà di vere e proprie lezioni di sesso, perché i docenti avranno principalmente il compito di preparare il “terreno” per una migliore comprensione futura di questo genere di argomenti.
“Non stiamo proponendo che il sesso venga insegnato ai bambini di cinque o sei anni – ha detto alla Bbc il Ministro per le Scuole Jim Knight, che ha affidato la revisione del Phse a Sir Alasdair McDonald, preside di una scuola inglese – dobbiamo però migliorare l’istruzione in materia di relazioni, il quadro e la comprensione morale su cui si basa, più avanti nell’istruzione dei ragazzi, l’insegnamento del sesso” ha spiegato il Ministro.
Con questa novità i programmi scolastici delle elementari prevederanno corsi di scienza arricchiti di alcune lezioni specifiche sul sesso e la riproduzione. Argomenti che verranno poi approfonditi, con maggiore dovizia di particolari, nella scuola secondaria: qui gli studenti impareranno le basi dello sviluppo umano e fetale, mentre rimarrà a discrezione dell’istituto scolastico decidere se approfondire le lezioni sulle relazioni, la contraccezione, la gravidanza, le infezioni e i comportamenti a rischio.
“Non stiamo proponendo che il sesso venga insegnato ai bambini di cinque o sei anni – ha detto alla Bbc il Ministro per le Scuole Jim Knight, che ha affidato la revisione del Phse a Sir Alasdair McDonald, preside di una scuola inglese – dobbiamo però migliorare l’istruzione in materia di relazioni, il quadro e la comprensione morale su cui si basa, più avanti nell’istruzione dei ragazzi, l’insegnamento del sesso” ha spiegato il Ministro.
Con questa novità i programmi scolastici delle elementari prevederanno corsi di scienza arricchiti di alcune lezioni specifiche sul sesso e la riproduzione. Argomenti che verranno poi approfonditi, con maggiore dovizia di particolari, nella scuola secondaria: qui gli studenti impareranno le basi dello sviluppo umano e fetale, mentre rimarrà a discrezione dell’istituto scolastico decidere se approfondire le lezioni sulle relazioni, la contraccezione, la gravidanza, le infezioni e i comportamenti a rischio.
Diversi pedagoghi e sessuologi sostengono infatti che un eccesso di informazioni in materia sessuale incoraggerebbe gli adolescenti a diventare sempre più attivi sessualmente: un problema che nel Regno Unito sembra essere diventato sempre più rilevante. Basta ricordare che l’Inghilterra è il Paese europeo che oggi vanta il più alto tasso di gravidanza tra le adolescenti: cinque volte di quello che si registra nella “libertina” Olanda, tre volte quello della Francia e due volte più alto di quello della Germania. Secondo il Governo inglese gli aborti tra le adolescenti al di sotto dei 16 anni sarebbero in aumento del 10 per cento; al di sotto dei 14 anni addirittura del 21 per cento. Dati allarmanti che hanno spinto l’opinione pubblica a chiedere che le istituzioni scolastiche impartiscano solo le regole basilari dell’educazione sessuale, fermandosi ai meccanismi di riproduzione sessuale e senza riferimenti alle varie modalità contraccettive o di interruzione di gravidanza. Ed il provvedimento che anticipa ai cinque anni l’avvio di una corretta educazione sessuale sembra rientrare proprio in questo cambiamento di esigenze di condotta pedagogica e didattica.
