Le 20 puntate della trasmissione, fruibili anche in streaming su Internet, sono volte ad aiutare scuole, studenti ed aziende ad orientarsi tra le molteplici iniziative legate all’istruzione, alla formazione e all’inserimento nel mondo professionale. Il programma rappresenta dunque, un canale di comunicazione e congiunzione tra il sistema scolastico e la realtà lavorativa, favorisce l’approfondimento di tematiche educative e sociali e contribuisce alla formazione di una corretta cultura civica.
In particolare, nella puntata del 5 dicembre (trasmessa da Rai Edu1 alle 12:30, in replica alle 20:30 e da Rai1 il 6 dicembre) sarà presentato il progetto triennale di comunicazione ed educazione “Educhiamoci alla legalità ed alla solidarietà” promosso dall’Assessorato alle politiche sociali della provincia di Frosinone in collaborazione con L’Assessorato all’Istruzione della Regione Lazio.L’iniziativa rientra in quella categoria progettuale così detta “Partecipata” che nasce con l’intenzione di mettere in condizione più soggetti di uno stesso contesto – Enti, Scuola, Associazioni e Organizzazioni – di interagire per il raggiungimento degli obiettivi progettuali.
La finalità del programma è sensibilizzare e formare le giovani generazioni al rispetto di sé, delle persone diversamente abili e di diversa etnia, e promuovere soprattutto, la consapevolezza dell’importanza delle norme giuridiche e l’acquisizione di comportamenti socialmente responsabili.
Il progetto intende inoltre, analizzare le situazioni di disagio dei bambini e degli adolescenti, spesso anticamera della devianza, per permettere azioni di prevenzione.
In particolare, nel Lazio i detenuti minorenni sono 296 e 1.060 i ragazzi ospitati nel centro di prima accoglienza di Roma.
Per comprendere dunque, quali conseguenze sociali e personali possono avere anche le azioni non percepite generalmente come reati (per esempio gli atti violenti negli stadi), verranno presentate nel corso della puntata di Fuoriclasse, delle simulazioni: alcuni studenti delle scuole superiori della provincia di Frosinone saranno accusati di scontri fuori dallo stadio con danni a persone e cose. Diventeranno, così, i protagonisti di un processo simulato, vivranno in prima persona i meccanismi della giustizia e potranno comprendere gli effetti distruttivi per se stessi e per la società, di comportamenti contrari alla legge.
La scuola e la televisione dunque, nell’ambito di questo progetto, non sono più rispettivamente ambiente e luogo di rappresentazione e talora di amplificazione di forme di devianza quali il razzismo o il bullismo, ma divengono protagoniste dell’integrazione interculturale e della prevenzione della violenza e del disagio giovanile.