Attualità

Eduscopio 2021. Per diplomati tecnici e professionali occupazione in calo. L’effetto pandemia

Come abbiamo anticipato, oggi 11 novembre la Fondazione Agnelli ha reso noti gli ultimi dati dell’indagine Eduscopio, che ci restituiscono un quadro aggiornato delle scuole secondarie di II grado che meglio preparano agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma.

Dall’indagine è emerso l’effetto pandemia (fino a settembre 2020) sul fronte della prima occupazione giovanile, quella che segue o che dovrebbe seguire il diploma scolastico.

Infatti, la sezione Lavoro dell’indagine, che riguarda gli istituti tecnici (economici e tecnologici) e professionali (servizi e industria/artigianato), i cui diplomati in prevalenza cercano subito occupazione dopo la maturità, rispetto alla precedente indagine Eduscopio, ha rivelato una decrescita dell’indice di occupazione (percentuale di occupati che hanno lavorato almeno 6 mesi entro i primi due anni dal diploma, calcolata su quanti non si sono immatricolati all’università) per i diplomati nel giugno 2018, che come detto prende in considerazione il periodo che arriva fino a settembre 2020.

Quanto alla sezione Università, i dati Eduscopio non rintracciano effetti del Covid-19 e del primo lockdown semplicemente perché l’indagine non include i risultati delle sessioni di esami universitari successivi all’aprile 2020.

Leggiamo nel comunicato della Fondazione Agnelli: Se negli anni precedenti all’emergenza sanitaria l’indice di occupazione calcolato da Eduscopio risultava in crescita sostanzialmente in tutti gli indirizzi di studio di molte regioni, oggi tale indice registra una sensibile riduzione proprio per i diplomati nell’a.s. 2017/18, che hanno avuto maggiori difficoltà a trovare lavoro durante la pandemia. Rispetto ai loro compagni di scuola di un anno più vecchi il calo è di circa 8 punti percentuali per i diplomati tecnici e professionali del Nord-Est (dove i livelli di occupazione dei diplomati a due anni erano più alti, sopra il 70%), fra 7 e 8 punti nel Nord-Ovest e intorno a 7 nel Centro. La riduzione è inferiore – 5 punti percentuali – nel Sud e Isole, dove però i livelli occupazionali dei neodiplomati sono già in partenza notevolmente più bassi, al di sotto del 40%.

“La pandemia di Covid-19 – ha detto Mario Mezzanzanica Direttore del CRISP e Prorettore al Placement dell’Università di Milano Bicocca – ha avuto il suo massimo impatto negativo sul mercato del lavoro nei primi cinque mesi del 2020 con ripercussioni in particolare sui giovani e sul genere femminile“.

Il campione

La squadra della Fondazione Agnelli, coordinata da Martino Bernardi, ha analizzato i dati di 1.267.000 diplomati italiani di 7.500 scuole in tre successivi anni scolastici (2015/2016, 2016/2017, 2017/2018), mettendo in luce due aspetti della scuola italiana:

  1. la capacità di licei e istituti tecnici di preparare e orientare gli studenti a un successivo passaggio agli studi universitari;
  2. la capacità di istituti tecnici e istituti professionali di preparare l’ingresso nel mondo del lavoro per quanti, dopo il diploma, non intendono andare all’università e vogliono subito trovare un impiego.
Carla Virzì

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