Anche quest’anno non mancano le polemiche dopo l’avvio della nuova edizione portale Eduscopio, realizzato dalla Fondazione Agnelli come strumento di orientamento per la scelta delle scuole superiori.
“La logica alla base di Eduscopio – scrive la FLC CGIL – è la netta definizione del percorso scolastico in base alla sua finalizzazione: per questo motivo si prevede che chi ha intenzione di entrare subito nel mondo del lavoro si deve necessariamente indirizzare verso istituti tecnici e professionali, mentre chi intende proseguire gli studi all’Università si rivolge ai licei ed agli istituti tecnici”.
Una logica, questa, che il sindacato definisce “classista di età gentiliana”, perché “classifica le scuole sulle richieste del mondo del lavoro su indicatori del tutto aleatori e parziali (percentuale di contratti degli studenti diplomati, percentuale di neet, media del voto di uscita, percentuale di successo nel primo e nel secondo anno di università …), eliminando di fatto il valore sociale, educativo e culturale dell’azione delle istituzioni scolastiche rimpiazzato da indicazioni di “borsa” e logiche di mercato”.
Per queste ragioni la FLC CGIL chiede l’intervento del Ministero, affinché blocchi quelle che definisce “operazioni di mercato” che, sempre secondo il Sindacato, “non aiutano a scegliere i percorsi scolastici per la validità culturale che possono avere, bensì instaurano una competizione fra alunni, docenti, scuole che non solo si presta alla strumentalizzazione dei media (tutti i giornali oggi parlano di “classifiche” e “pagelle”), ma fornisce un disservizio alla comunità educante, impegnata alla costruzione di persone e non di numeri”.
E in tale ottica il Sindacato chiede al M.I. l’apertura di “una seria interlocuzione sul sistema nazionale di valutazione e sul ruolo dell’INVALSI”.
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