Nella scuola del Covid cresce la propensione al pensionamento? Questa l’ipotesi del Sole24 ore, come effetto della Quota 100 e dello spauracchio della DAD che rende più gravoso e senz’altro più frustrante il lavoro dei professionisti della scuola.
“Il momento della verità è tra soli quattro mesi,” si legge nell’articolo di Davide Colombo e Claudio Tucci, “quando il personale di questo comparto deve fare la domanda di pensionamento secondo le regole legate al calendario della scuola (domande a gennaio, febbraio per i dirigenti scolastici, uscite dal 1° settembre). A gennaio, quindi, si vedrà se l’effetto Covid-19 c’è stato o meno rispetto ai flussi di uscita degli ultimi due anni, caratterizzati tra l’altro dall’avvio della sperimentazione di Quota 100.”
Secondo le stime dei sindacati si attendono almeno 50mila domande di pensionamento (40mila tra i docenti e 10mila tra il personale Ata), contro la media di 40 mila degli socrsi due anni pre Covid. Un dato preoccupante alla luce della carenze di organico che riscontriamo sin d’ora e su cui abbiamo posto l’accento più volte.
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