Scuole chiuse o in difficoltà in Campania, non direttamente per il Covid, ma come effetto collaterale della somministrazione della prima dose del vaccino Astra Zeneca. Mentre le diverse Asl campane sono partite con la campagna vaccinale e mentre soltanto a metà della settimana scorsa, tra i nuovi casi, oltre l’80% era costituito da studenti, ci si trova ora di fronte alle conseguenze, forse prevedibili, del vaccino. Numerosi i sintomi lamentati dal personale delle scuole, docenti, dirigenti e tutti coloro che vi lavorano e che hanno già ricevuto la prima dose del vaccino: dalla febbre ai dolori articolari, dalla spossatezza al mal di testa, ma anche nausea. Tutto questo ha avuto come conseguenza l’aumento vertiginoso delle assenze. Numeri importanti di persone vaccinate e conseguente crescita dei problemi per la gestione degli istituti: a Napoli, per esempio, come riportano i dati ufficiali, soltanto la Asl 1 intende vaccinare 2500 persone al giorno. Inoltre, sempre guardando le cifre che segnano la rilevanza della campagna vaccinale tra il personale della scuola in Campania, in tutta la regione hanno aderito oltre 11.ooo persone.
Dall’oggi al domani, dunque, i dirigenti degli istituti scolastici si sono trovati a dover riorganizzare le attività: dalla chiusura, come nel caso del Liceo Alberti, che è rimasto chiuso per due giorni, mentre lo scientifico Mercalli e il classico Umberto I hanno riorganizzato completamente le proprie attività, con entrate e uscite anticipate, valutando le necessità classe per classe. Si parla di situazione eccezionale e si chiede un atteggiamento di responsabile accettazione da parte delle famiglie, come emerge dalle dichiarazioni rilasciate dai dirigenti scolastici campani.
Nonostante i disagi, che potrebbero farsi sentire preso in altre regioni, i medici, in particolare gli epidemiologi, continuano con fermezza a sostenere l’alta validità del vaccino Astra Zeneca, che secondo loro ridurrebbe quasi a zero il rischio di ricovero, anche nei casi gravi e starebbe rivelando un’efficacia che va ben oltre il 60% inizialmente dichiarato. I sintomi collaterali, sempre secondo il personale medico, quelli che hanno portato alle assenze di docenti e tutti coloro che lavorano nella scuola dopo il primo turno di vaccino, sono limitati, sarebbe infatti tra il 10 e il 20% la percentuale di coloro che hanno la febbre assieme ad altri sintomi come dolori e spossatezza.
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