Indicare il “Gruppo etnico o razza dell’alunno”: a chiederlo ad alcuni insegnanti di scuola media è stata l’Asl Comprensorio di Bolzano, all’interno di un questionario realizzato dal servizio di neuropsichiatria e dell’età evolutiva.
Il modulo, nei giorni scorsi, è stato recapitato ai docenti per una valutazione di alcuni ragazzi per delineare il loro profilo.
Alcuni di loro, però, non hanno potuto fare a meno di denunciare quella scritta: “Capiamo tutto – hanno detto al quotidiano Alto Adige -, capiamo che si tratti di moduli standard redatti negli Stati Uniti, dove la legge prevede che si chieda anche quale sia la razza. Ma quello che non afferriamo è come mai nessuno al Comprensorio sanitario di Bolzano se ne sia accorto e si sia fatto una domanda. Evidentemente trovano normale che si domandi ad uno studente a quale ‘razza’ appartiene”.
Attraverso i social, la notizia in brevissimo tempo è diventata virale. Tanto da costringere il direttore generale Florian Zerzer a scusarsi prontamente per “l’errore di traduzione” e da annunciare la sostituzione del modulo.
Il termine inglese “race”, ha continuato, non avrebbe mai dovuto essere tradotto con la parola “razza”. “In Europa questo termine è inteso e percepito diversamente rispetto a quanto accade negli Stati Uniti, per esempio. A nome dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige mi scuso per il fatto che tale termine sia stato utilizzato in questo contesto”, ha concluso Zerzer.
Ma anche l’Azienda sanitaria è corsa ai ripari, precisando che il termine “razza” è stato utilizzato “per un errore di traduzione dal testo originale che è in lingua inglese e che è stato standardizzato a livello mondiale. Il modulo verrà rivisto a brevissimo”.
Il caso, però, nel frattempo era già scoppiato, diventando motivo di scontro politico.
Secondo Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, che ha presentato una interrogazione alla ministra Grillo, “se la razza non esiste, è evidente che esistono i razzismi”.
Il segretario nazionale di Sinistra Italiana (Si) Nicola Fratoianni, deputato di Liberi e Uguali (LeU), ha invece invitato a compilare il riquadro con le parole “razza umana”.
“A furia di praticare gli esami di purezza linguistica ed etnica nelle scuole di lingua tedesca dell’Alto Adige a qualcuno non deve essere sembrato strano chiedere anche la razza del ragazzo”, ha detto il consigliere provinciale Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore – Fdi).
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