Attualità

Election day: referendum e ballottaggi l’8 e 9 giugno. Chiuse già le scuole

Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al dl relativo al cosiddetto “election day”, dell’8 e 9 giugno,quando si svolgeranno i referendum e i ballottaggi,  mentre il 25-26 maggio saranno chiamati al voto 461 Comuni su 7.896 (il 5,8%) e di questi 9 sono capoluoghi di Provincia, dei quali 2 anche capoluoghi di Regione: Genova Aosta, oltre a Trento Bolzano, capoluoghi delle rispettive Province autonome. Gli altri capoluoghi di Provincia chiamati alle urne sono: MateraNuoroPordenoneRavennaTaranto.

I cinque quesiti referendari, riguardano: uno, sulla cittadinanza, promosso da +Europa e dai radicali, che punta a dimezzare da 10 a 5 anni i tempi di legale soggiorno per l’ottenimento della cittadinanza italiana per cittadini stranieri ed extracomunitari. 

Gli altri quattro sono stati promossi dalla Cgil e puntano a modificare le normative in tema di licenziamenti illegittimi, indennità alle piccole imprese e sull’utilizzo dei contratti a termine (questi tre modificano il Jobs Act) e sugli infortuni sul lavoro (esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltante e del subappaltante).

Le scuole, per l’occasione, saranno chiuse prima e ciò non piace ai referendari che protestano davanti a palazzo Chigi: “Vediamo la dimostrazione di tutta la paura che l’esecutivo ha del voto degli italiani, perché la scelta è quella più sfavorevole alla partecipazione”. 

“Quella del governo è una forma di sabotaggio della democrazia perché i quesiti possono cambiare la vita di milioni di persone”. 

Per il governo invece, l’accorpamento con i ballottaggi è legata alla salvaguardia dell’attività didattica, visto che molte scuole sono anche seggio elettorale:  “Storicamente i referendum nel nostro Paese sono stati ‘fregati’ esattamente con la scelta estiva, al termine dell’anno scolastico, quando c’è una maggiore mobilità delle famiglie. Questa è la storia di questo Paese”. 

Positiva però appare la notizia relativa al voto dei fuori sede. Il governo, stando alle indiscrezioni sulla bozza del decreto approvato, starebbe predisponendo norme per il voto dei fuori sede sia studenti che lavoratori. 

Pasquale Almirante

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