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Elettra Lamborghini a Sanremo: “Non ero così emozionata dalla maturità. Violenza? Dipende dall’educazione dei genitori”

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March 15, 2025

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L’ereditiera e cantante Elettra Lamborghini ieri sera, 13 febbraio, è stata co-conduttrice della terza serata del Festival di Sanremo 2025. Prima dell’inizio della serata, in conferenza stampa, la 30enne ha parlato di testi violenti ed educazione dei giovani.

“I social non aiutano”

In particolare, la performer ha risposto ad una domanda in merito agli insulti sessisti, che lei stessa ha ricevuto in passato: “I social non aiutano. I cantanti non credo possano fare più di tanto”. E, sulla polemica sui testi violenti che ha investito Tony Effe: “Non penso che se iniziamo a vietare il linguaggio usato nella musica sia la soluzione. Allora bisognerebbe vietare i videogiochi dove si spara o i film dell’horror. Dipende dall’educazione che ricevi dai genitori e come la metti in atto”.

“Non ero così emozionata dall’esame di maturità”, ha poi scherzato, come riporta Open.

Rapper e trapper cattivi modelli? O è la famiglia a dover educare?

Giusto censurare questo tipo di artisti? In qualche modo i testi violenti e misogini influenzano il comportamento dei giovanissimi? Oppure non sono i trapper a dover “educare”? Abbiamo spesso parlato di questi temi e ne hanno parlato spesso i diretti interessati.

Due anni fa ha fatto scalpore la decisione del sindaco di Ladispoli, cittadina laziale, di bloccare il concerto del rapper Emis Killa previsto per Capodanno. Il cantante avrebbe dovuto esibirsi con Guè. Il motivo? Una frase contenuta in un vecchio testo di una canzone di Killa, del 2016, “3 messaggi in segreteria“.

“Preferisco vederti morta che con un altro”, queste le parole incriminate. Le polemiche, come riporta Rolling Stone, sono nate in questi giorni e il cantante ha provato a difendersi dalle critiche dicendo che non si tratta di un inno al femminicidio, ma tutto il contrario. “Nel pezzo – dice – interpreto, invento, racconto fatti che purtroppo per quanto spiacevoli accadono. Non è Emiliano che parla e non penso nemmeno di dover dare troppe giustificazioni a chi non vuole capire. In un altro storytelling molto più recente interpreto Renato Vallanzasca, non so, volete accollarmi qualche anno di galera? Per farmi un’idea di me piuttosto dovreste parlare con le donne che fanno parte della mia vita, dalla mia famiglia alle amiche. Cercate i colpevoli tra i colpevoli, non tra chi è dalla vostra parte pur avendo un altro modo di affrontare le cose”.

L’attrice Cristiana Capotondi si è scagliata l’anno scorso contro il trap: “Ma l’avete ascoltata la musica trap, di come viene trattata la donna nella musica trap? La ascoltano gli adolescenti. Di che ci sorprendiamo se un giovane di 22 anni considera una donna come un oggetto tale per cui ti tolgo la vita”, ha detto a In Altre Parole su La7.

Come riporta La Repubblicai trapper non ci stanno. Ecco le parole di Luché: “Quanto qualunquismo in classico stile italiano. Come se la donna non fosse mai stata trattata come un oggetto nelle fantasie degli italiani, sin dall’inizio delle televisioni private dagli anni Ottanta a oggi”.

Ecco le parole del rapper Jake La Furia: “Se pensiamo all’ipotetica influenza negativa sui giovani allora bisogna abolire i film d’azione, certa letteratura fantastica, il pulp e un sacco di altre cose. Sono le famiglie — non noi — a dover insegnare certi principi. E poi la nostra musica con i Club Dogo è stata anche cronaca della realtà, e la realtà non è sempre bella”.

Anche il rapper Fred De Palma la pensa così: “Puntare il dito verso chi fa rap o trap è un modo per costruire alibi a chi viene meno al proprio ruolo. Sul palco ci si scanna con insulti anche tremendi, l’opposto del politically correct. Ma è solo fiction”, ha detto mesi fa.