Elettrosmog nelle scuole: italiani prudenti come gli inglesi

Qualche lustro fa anni addietro ci si batteva molto affinchè nelle scuole  italiane  si ottenesse il minor grado di inquinamento da elettrosmog. esisteva, una legge che determinava la distanza minima delle antenne Wi-Fi dalle strutture scolastiche primarie. Infatti, era fissata ad una distanza di circa 150 metri e ciò era stato fatto per preservare il più possibile la salute dei piccoli studenti dall’elettrosmog.

A tal proposito si ricorda che nel Regno Unito le reti wireless sono in corso di smantellamento in molte scuole, perchè non esistono studi a lungo termine che ne dimostrino l’innocuità. Anche Il Times riferisce che  sul banco degli imputati sono state poste le onde degli apparati di trasmissione WiFi. I genitori degli studenti le temono, per gli effetti che possono causare sui figli: emicranie, cali di memoria, minore capacità di concentrazione, e si arriva persino a parlare di rischio tumori.  Le cause di preoccupazione sono le medesime descritte in vari studi e abstracts relativi alla telefonia mobile: i giovani studenti, in piena età dello sviluppo, hanno una struttura ossea e nervosa ancora fisicamente immatura.

In particolare, le ossa del cranio avrebbero uno spessore ridotto e una capacità di “schermatura” inferiore a quella di una persona adulta e fisicamente matura. Anche in Italia la questione è stata già dibattuta pubblicamente dove si è detto che  dopo anni di studi nel 2013 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha definito i campi elettromagnetici a radiofrequenza “possibilmente cancerogeni per gli esseri umani”. Pertanto In attesa di dati scientifici certi, il Parlamento europeo nel 2008 e il Consiglio d’Europa nel 2011 hanno raccomandato agli Stati membri di far riferimento al principio di precauzione, e per le scuole consigliano connessioni internet cablate. Da segnalare che diversi Comitati scientifici internazionali continuano a segnalare i rischi per la salute che derivano dai campi elettromagnetici a radiofrequenza, in particolare per i più giovani.

Aldo Domenico Ficara

Articoli recenti

Come ridare autorevolezza genitori e scuola? Galimberti e Crepet sognano il “ritorno all’ordine e al passato”, ma la semplificazione è dannosa e fuorviante

Una delle più grandi insidie che impediscono alla riflessione sull'educazione di procedere in senso progressivo…

12/04/2025

Rsu Scuola, chi votare il 14, 15 e 16 aprile? I sindacati presentano i loro programmi elettorali: 10 VIDEO INTERVENTI

Il mondo della scuola si appresta a vivere il rinnovo delle Rsu d’Istituto: l’appuntamento, per…

12/04/2025

Elezioni RSU, nota Aran: si va avanti come previsto, il TAR non ha titolo per annullare una procedura gestita dagli stessi soggetti sindacali

Una tempesta in un bicchier d’acqua: così si potrebbe commentare la vicenda della possibile sospensione…

12/04/2025

Graduatoria 24 mesi personale Ata, domande dal 28 aprile alle ore 14 del 19 maggio. Allegato G giugno.

Il MIM ha dato ufficialmente il via ai concorsi per titoli per l’aggiornamento e l’integrazione…

12/04/2025

Indicazioni nazionali 2025: bene sulla lingua italiana, la “scrittura democratica” è solo fuffa

Diceva Cesare Beccaria: “Peggio dell’ignoranza è un confuso sapere”. Dal mio punto di vista è…

12/04/2025

Studenti maltrattati, Verona un professore e due maestre sotto accusa

La cronaca scolastica è segnata da diverse vicende giudiziarie che vedono protagonisti alcuni insegnanti accusati…

12/04/2025